Allarme carburante: il report settimanale del Mite registra il nuovo preoccupante rincaro di benzina e gasolio. Ecco i dati.
Insieme al costo delle bollette di luce e gas sale drasticamente anche il prezzo del carburante. La causa risiede nell’aumento dei costi delle materie prime legato alla pandemia da Coronavirus. La benzina è arrivata ai massimi degli ultimi sette anni. Da quanto si evince dai dati rilevati dal Ministero della Transizione Ecologica, nell’ultima settimana il corso della verde in modalità self service si è attestato a 1,670 euro al litro, registrando un rialzo di 8,58 centesimi.
Si tratta del più alto rincaro dall’ottobre del 2014, quando il prezzo era di 1,681 euro al litro. Ad aumentare è anche il costo del diesel, fino a 1,516 euro al litro, con un rialzo di 6,58 centesimi. Un trend del genere per il gasolio non si vedeva da maggio 2019. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori dall’inizio del 2021 un pieno da 50 litri è aumentato di 11,46 euro per la benzina e di 9,88 euro per il gasolio. Il rincaro rispettivo è del 15,9% e del 15%.
Prendendo come riferimento invece la rilevazione del 21 settembre 2020, un pieno da 50 litri di verde costa 14,10 euro in più, mentre un pieno di gasolio 12,46 euro in più. L’aumento è rispettivamente del 20,3% e del 19,7%. “Un rincaro – specifica l’associazione – che equivale su base annua a una mazzata pari a 338 euro per la benzina e a 299 euro per il gasolio”. Insomma, un vero problema per il portafoglio di un pendolare.
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Sale il prezzo di benzina e diesel, allarme per le conseguenze
Tra le dirette conseguenze dell’aumento del costo del carburante, c’è anche quella del rincaro dei prezzi per i prodotti alimentari. Secondo quanto reso noto da Coldiretti, per il comparto della logistica agro-alimentare i costi aggiuntivi potrebbero attestarsi al 30-35%, comportando un adeguamento sui prezzi nei supermercati e il conseguente effetto valanga sulla spesa degli italiani.
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L’auspicio del presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, è che il governo intervenga non solo sulle bollette di luce e gas ma anche sul carburante. Il timore è che senza una riduzione delle accise si vada in contro a un aumento vertiginoso dell’inflazione, “con ripercussioni sul potere d’acquisto delle famiglie e sui conseguenti consumi”.