Caffè sintetico, la richiesta di caffè è in continuo aumento, il pianeta chiede a grande voce di ridurre la produzione per via delle conseguenze su larga scala naturale.
Con gli anni a venire ci potrebbe essere un’alternativa al caffè tradizionale, in questo modo si potrebbero risolvere tanti problemi che implicano l’inquinamento tramite l’impacchettamento e la lavorazione della bevanda stimolante.
Il cambiamento climatico è al centro dell’attenzione per l’ONU, infatti ha dichiarato qualche mese fa che in parte è irreversibile, questo renderà ancora più difficile mantenere la produzione di caffè.
Proprio perché le temperature nelle zone di coltivazione sanno cambiando forzando le aree circostanti e facendo scemare la produzione della bevanda stimolante.
La tecnologia tramite il centro VTT Technical Research, che ha sede in Finlandia, si è riusciti a mettere a punto la coltivazione di caffè in laboratorio grazie all’agricoltura cellulare.
Il sapore rimane quello del caffè tradizionale, questo è quello che i ricercatori hanno dichiarato, i quali hanno bevuto una tazzina proprio per testare le qualità sensoriali della bevanda.
Nel lungo periodo questo progetto si rivelerà più sostenibile delle coltivazioni di caffè tradizionali, proprio perché non implica la deforestazione su larga scala.
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Caffè sintetico, il futuro detta le leggi per prevenire cambiamenti climatici irreversibili
A causa dell’aumento di produzione del caffè, il mondo necessita di metodi alternativi di produzione del caffè, infatti l’elevata domanda richiede una superficie maggiore per riuscire a produrre dei chicchi sufficienti a soddisfare intere aziende.
Questo comporta deforestazioni anche nelle aree sensibili, come ad esempio la foresta pluviale. Il processo si basa su tecnologie consolidate, come i bireattori, sta ponendo delle sfide molto incoraggianti per quanto riguarda la sostenibilità e la prospettiva d’inquinamento.
Le colture cellulari nei bireattori sono utilizzate per riuscire a realizzare prodotti a base animale, questo è stato fatto anche per la carne vegetale, con lo stesso principio funzionerà anche il caffè.
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Le colture cellulari della bevanda stimolante riescono a trasferire nei bireattori per riuscire a produrre la biomassa, quest’ultima verrà essiccata per poi essere trasformata in polvere, da qui verrà tostata sino ad ottenere un colore marrone intenso tipico della nostra bevanda stimolante.
Se questa tecnologia fosse implementabile in larga scala, si potrebbe creare un’alternativa valida che peserebbe molto meno sulla produzione della bevanda stimolante.
In questo modo si avrà un impatto ambientale molto minore, attualmente la bevanda è in fase sperimentale, per riuscire ad essere commercializzata ci sarà bisogno dell’approvazione di alcuni enti normativi come la FDA e la Novel Food.