Frosinone. Momenti di panico e sgomento in carcere: un detenuto in possesso di una pistola ha sparato dei colpi ad altri reclusi. La ministra Cartabia ha dichiarato l’invio del capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) sul posto.
Era dagli anni ’70 che non si verificava un fatto del genere: un detenuto in carcere ha estratto una pistola con cui ha minacciato un poliziotto e poi sparato ad altri tre reclusi. Tutto ciò è accaduto a Frosinone, domenica 19 settembre.
I tre detenuti che sono stati coinvolti nella sparatoria sono rimasti feriti, non gravemente, e sono stati soccorsi e medicati.
Detenuto spara in carcere: i fatti
Il detenuto che possedeva la pistola ha 28 anni, originario di Napoli, e si trovava nel reparto As (Alta Sicurezza), dedicato ai detenuti coinvolti in associazioni mafiose.
In base ad una ricostruzione dei fatti, il detenuto avrebbe inizialmente minacciato un agente di polizia una volta uscito dalla cella per farsi la doccia. Si sarebbe fatto consegnare le chiavi delle celle in cui si trovavano gli altri detenuti intimando al poliziotto che altrimenti lo avrebbe ucciso. In seguito ha tentato invano di aprire le celle, per poi sparare ai tre reclusi – napoletani ed albanesi, che nei giorni precedenti lo aveva aggredito e minacciato.
Il detenuto aveva anche un telefono cellulare, che ha usato per chiamare il suo avvocato, il quale lo ha convinto a consegnare la pistola ai poliziotti intervenuti. E così ha fatto, dopo aver ingoiato la sim del cellulare.
Al momento si sta indagando per capire in che modo il detenuto si sia procurato la pistola e per comprendere il movente. Si sospetta che sia riuscito ad ottenere l’arma facendola entrare nel carcere con un drone e che abbia sparato per un regolamento di conti.
Oggi – lunedì 20 settembre – la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha inviato Bernardo Petralia, capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) e Carmelo Cantone, provveditore del Lazio, presso il carcere. Alle ore 16.00 si terrà una riunione straordinaria, insieme ai direttori generali del personale e i detenuti.
Massimo Costantino, segretario generale della Fns Cisl Lazio, ha dichiarato che nell’istituto erano già stati chiesti più volte interventi ed ispezioni per la “nota e cronica carenza di personale”. Secondo la Fns Cisl Lazio sono necessari interventi urgenti, per evitare un collasso del sistema penitenziario.