Stati Uniti: l’esercito ha ammesso di aver ucciso per errore 10 civili a Kabul

I conflitti sono spesso grandi contenitori di tragedie e dolore civile. Nei decenni, soprattutto dopo l’implementazione di alte tecnologie all’interno del settore militare gli attacchi sono stati sempre più brutali e sanguinosi. La storia ci ha dimostrato come gli errori negli attacchi missilistici sono stati al centro di numerose critiche, soprattutto da parte dei pacifisti. Questa volta, ad ammettere l’errore è stato l’Esercito degli Stati Uniti. 

(Photo by Alex Wong/Getty Images)

Le forze Militari degli Stati Uniti hanno ammesso di aver colpito e ucciso 10 civili innocenti e il conducente durante un attacco mirato a colpire inizialmente possibili soggetti appartenenti all’ISIS-K. A darne l’annuncio è stato il generale superiore del Comando centrale degli Stati Uniti, Frank McKenzie che ha rivolto le scuse per l’attacco che ha ucciso 7 bambini – ammettendo l’errore e spiegando che le forze erano convinte che i soggetti del convoglio potessero minacciare l’evacuazione allora in atto presso l’aeroporto di Kabul.

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Lo stesso McKenzie ha detto di assumersi tutta la responsabilità per l’accaduto. Certamente però l’annuncio del Pentagono sarà un duro colpo anche per gli Stati Uniti. L’errore commesso getta ancora più dubbi sulla gestione che gli Usa, dopo l’annuncio della ritirata da parte del presidente Biden, hanno attuato nei confronti del caso afghano. Basti pensare che, in un primo momento, le forze avevano annunciato di aver ucciso tre civili e un fiancheggiatore dell’ISIS-K, operazione ora smentita dallo stesso Pentagono.

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In poche parole, spiega la CNN, i militari hanno scambiato il veicolo da colpire, dando così vita alla tragedia. Gli Stati Uniti fanno leva sul fatto che, prima dell’operazione, l’intelligence americana aveva fornito almeno 60 rapporti sulle possibili minacce dell’ISIS-K. Biden dalla Casa Bianca si è ancora espresso sull’operazione. Sembra però che i militari cerchino di giustificare l’accaduto dietro al fatto che operazioni del genere siano state fatte per la sicurezza pubblica durante i tentativi di evacuazione di civili e militari. Sull’argomento è intervenuta pure Amnesty International che ha affermato sì, che il fatto che gli Usa abbiano rivelato le proprie responsabilità è di per se un passo importante ma che, allo stesso tempo, alle famiglie spetta la verità e un risarcimento consono.

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