La riforma del catasto è un tema delicato che divide la maggioranza con il centrodestra contrario: cosa potrebbe essere modificato
Della riforma del catasto se n’è parlato l’ultima volta circa un mese fa quando il ministro dell’Economia Daniele Franco aveva inserito anche l’aggiornamento degli archivi catastali nell’atto delle amministrazioni fiscali del triennio 2021-2023.
Le modifiche riguarderebbe vari ambiti della faccenda. Innanzitutto l’indicazione dei vani catastali dovrebbe avere meno peso rispetto ai metri quadrati e il valore di reddito potrebbe essere affiancato da quello medio di mercato e a cambiare sarebbero anche altre categorie catastali, fino a portare al superamento della divisione tra casa popolari e di lusso.
Uno degli aspetti che cambierebbe è che non ci saranno più i vani catastali: per il valore di una sola unità immobiliare sarà considerato il valore unitario della propria categoria in una singola zona.
Ma per arrivare a una piena riforma i tempi si prospettano comunque lunghi perché perché il tema divide la maggioranza con il centrodestra che non gradisce che vengano toccate le tasse sugli immobili.
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Riforma del catasto, Unità Ordinarie e Speciali
Le Unità Ordinarie e Speciali sarebbe la grande suddivisione di tutti gli immobili. Per gli immobili Ordinari verrebbe utilizzato il metro quadrato come unità di misura per stimare il valore dell’immobile mentre per quelli Speciali il sistema è un po’ più complesso e complicato. Per stabilire il valore si userebbero funzioni statistiche, ma anche localizzazione e caratteristiche edilizie del bene.
Verso il Consiglio dei ministri su Green Pass giovedì, in stand by la riforma del fisco. Nella delega spunta anche il catasto. Atteso confronto partiti #ANSA https://t.co/Mgnfvo2cCM
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) September 14, 2021
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Sulla differenza tra le case del centro e della periferia per diminuire la distanza si penserebbe di affiancare al reddito così come è ora calcolato anche un nuovo parametro, il valore medio di mercato degli ultimi anni.