Un uso “precoce e mirato” dell’antinfiammatorio Anakinra sui pazienti affetti da Covid-19 in forma moderata e grave favorisce la guarigione e riduce i morti: i dettagli dello studio pubblicato su Nature Medicine.
Da una parte la prevenzione con il vaccino, dall’altra la cura con i farmaci. La ricerca scientifica contro il Covid-19 non si ferma: l’obiettivo è arrivare a contrastare definitivamente l’infezione grave. L’ultima novità arriva da un antinfiammatorio che ha già suscitato buone aspettative tra scienziati ed esperti. Si tratta di Anakinra, un anticorpo monoclonale già utilizzato per curare patologie infiammatorie come l’artrite reumatoide.
Il farmaco, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine e denominato Save-More, è in grado di ridurre i ricoveri in terapia intensiva e le morti per Covid-19 attraverso un uso “precoce e mirato”, combinato con lo standard terapeutico attuale. La ricerca, condotta da Swedish Orphan Biovitrum AB (Sobi) e Istituto ellenico per lo studio della sepsi, è giunta alla terza fase della sperimentazione.
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Lo studio
Anakinra è stato utilizzato nei pazienti ospedalizzati con polmonite da Covid-19 da moderata a grave e ad oggi il trattamento ha mostrato una notevole efficacia. “La diminuzione della mortalità relativa si attesta al 55% – si legge nello studio – raggiungendo l’80% nei pazienti colpiti da tempesta citochinica”. Per quanto riguarda la guarigione, la percentuale supera il 50% e “il numero di pazienti con malattia grave stazionaria è stato ridotto del 54%”.
Gli autori della ricerca evidenziano inoltre che il tempo medio di dimissione dall’ospedale e dalla terapia intensiva è stato ridotto rispettivamente di 1 e 4 giorni. Intervenendo sul meccanismo d’azione del Covid-19 e sulla sua carica virale, l’antinfiammatorio apre perciò a nuovi scenari terapeutici per tutti i pazienti a rischio elevato di rianimazione e morte.
Evangelos J. Giamarellos-Bourboulis, docente di Medicina interna e Malattie infettive dell’Università nazionale Capodistriana di Atene e tra i curatori della ricerca, ha sottolineato che i risultati pubblicati su Nature Medicine rappresentano ad oggi gli unici dati disponibili sulla prevenzione della progressione della malattia dallo stadio iniziale alla fase critica.
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Covid, pareri positivi sul farmaco Anakinra
I risultati promettenti del farmaco sono stati ripresi dall’immunologa Antonella Viola, che tramite un post su Facebook ha parlato di “buone notizie”. “Il farmaco blocca il recettore dell’Interleuchina 1, riducendo così l’infiammazione – ha spiegato – Di nuovo, si dimostra il ruolo chiave del sistema immunitario e dell’infiammazione nella patologia causata dal SARS-CoV-2”. La scienziata ha tuttavia sottolineato che Ankinra può essere somministrato soltanto alle persone ricoverate e “non è lo strumento con cui possiamo bloccare la pandemia”.
“Per farlo – ha aggiunto – servono i vaccini”. Del farmaco antinfiammatorio ha parlato anche l’ex direttore esecutivo dell’Ema e attuale consigliere del generale Figliuolo, Guido Rasi. L’esperto ha evidenziato che il farmaco sembra essere tra i più promettenti finora testati e potrebbe quindi presto uscire dalla fase della sperimentazione “per essere utilizzato sui pazienti in fase avanzata della malattia”.