In un girone molto simile allo scorso anno i nerazzurri di Inzaghi provano a riscattarsi. Torna Bastoni tra i titolari
Inter-Real, dove vederla
Inter-Real, dove vederla
Inter-Real, dove vederla– «Ritenta, sarai più fortunato». La Champions League dell’Inter è esattamente come un videogioco o come i concorsi il cui esito viene conosciuto all’interno della carta dei cioccolatini. Dopo la precoce eliminazione dalla massima competizione europea, quando tecnico dei nerazzurri era Antonio Conte, la squadra di Inzaghi riprova ora a giocarsela in un girone dove ritrova il Real Madrid e lo Shakthar Donetsk, ai quali si aggiungono solo i moldavi dello Sheriff al posto dei tedeschi del Borussia Moenchengladbach. La prima partita per tentare il riscatto e ottenere la qualificazione agli ottavi di finale sarà proprio contro i Blancos di Carlo Ancelotti, uno dei massimi esperti del calcio italiano e che saprà come arginare la manovra offensiva nerazzurra. Stesso discorso vale però per Inzaghi, che punta a un grande esordio per i suoi contro una delle avversarie più blasonate di questa competizione (diretta tv dalle 21 su Prime Video in esclusiva). L’ultima volta dell’Inter oltre i gironi di Champions risale addirittura al 2012, anche se il club nerazzurro è stato l’ultimo tra quelli italiani ad alzare la coppa dalle grandi orecchie, ormai nel lontano 2010. Comincia quindi la missione ottavi per tornare tra le sedici più grandi squadre d’Europa, ma già dal debutto servirà una gara perfetta contro Benzema e compagni. Per contenere gli assalti offensivi degli spagnoli a San Siro, Inzaghi ritrova intanto uno dei tre pilastri della difesa, il giovane Bastoni che si era fermato nel corso dei suoi ultimi impegni con la Nazionale azzurra. «Ora siamo più consapevoli dei nostri mezzi», ha affermato capitan Handanovic, che anche questa sera difenderà i pali della propria squadra dopo un periodo di critiche. «Ci sono tanti cani che abbaiano per strada. A me non importa, perché chi critica evidentemente non è mai stato in porta». Qesta la risposta laconica del portiere sloveno. Il presidente Steven Zhang preferisce invece dare la carica, chiedendo alla squadra di giocare con coraggio, mentre il tecnico sa che contro i Blancos servirà la gara perfetta, perché in un palcoscenico come la Champions League «conta soprattutto l’esperienza». Non è un caso quindi che Inzaghi, fra gli altri, si affiderà soprattutto all’attaccante bosniaco Dzeko. Nell’altra panchina dello stadio milanese si siederà invece Ancelotti, che ha ricordato nella conferenza stampa della vigilia quanto questo trofeo sia importante per lui. Dopo tanti derby, tra Juventus e Milan, dopo aver conquistato la Decima proprio con il Real Madrid, in questa edizione della competizione europea più prestigiosa proverà a raggiungere un traguardo finora mai avvicinato da nessuno prima di lui: diventare il primo tecnico a vincere in tutti e cinque i top campionati europei e il primo ad alzare quattro Champions League. Un record leggendario che di fatto potrebbe essere equiparato all’immortalità calcistica. «Ora non ho meno pressione rispetto alla mia prima esperienza con la Casa Blanca, per quanto la Decima sia stata un’emozione speciale per me. Questo resta un torneo che al madridismo e alla sua storia da tanto. Dopo 13 successi dobbiamo puntare al prossimo». Con queste premesse, l’Inter non può assolutamente distrarsi, ma fare affidamento a quanto ha imparato nelle passate edizioni. La vittoria dello scudetto nell’anno di Conte è il naturale trampolino di lancio per provare a far meglio nella competizione continentale quest’anno.
Così in campo
In una serata speciale per il Meazza, dove sono stati venduti tutti i 37.908 biglietti concessi dalle limitazioni anticovid, per un incasso da tre milioni di euro, Inzaghi dovrebbe riconfermerà quasi sicuramente il suo 3-5-2, dopo aver ritrovato anche il terzo tassello della sua difesa collaudata. Contro Vinicius, Benzema e Hazard, ecco quindi riconfermati Skriniar, De Vrij e Bastoni, che difenderanno la porta di Handanovic. Se Brozovic sarà il titolare fisso riconfermato al centro della mediana in qualità di regista, Calhanoglu e Barella saranno i suoi compagni di reparto nel ruolo di mezzali, chiamati a dare una mano in copertura, ma anche a inserirsi per supportare la coppia d’attacco formata da Dzeko e Lautaro Martinez. Sulle fasce due interpreti che significano “usato sicuro”, perché Perisic e Darmian sanno bene come accendersi in questo genere di partite, più di quanto non sappiano forse fare Dumfries e Dimarco. Il Real sbarcherà a Milano con diverse assenze, su tutte quella di Kroos. Oltre a lui, fra gli indisponibili ai quali Ancelotti non potrà ricorrere, Bale, Mendy, Marcelo e Ceballos. La formazione di partenza degli spagnoli sarà quindi un 4-3-3 con il tridente suddetto, supportato da Modric, Casemiro e Valverde in mediana. Per la difesa di Courtois, la coppia centrale sarà formata da Nacho e Militao, mentre sulle fasce dovranno salire e ripiegare il neoacquisto Alaba e Carvajal. Il Real non è chiaramente quello di un tempo, ma come si è visto anche nella passata edizione della Champions League, sa bene come affrontare questo genere di partite. Con Ancelotti la formazione ospite sarà inoltre ancora più pericolosa. Un avvetimento per Inzaghi, ma il salto di qualità l’Inter può farlo solo in sfide come queste. Ora o mai più.
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