Il caso di Denise Pipitone, 17 anni dopo la scomparsa, la pista che porta in Tunisia: i nuovi indizi sull’annoso giallo.
C’è una nuova pista nel caso di Denise Pipitone, la bambina sparita nel nulla da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, ormai ben 17 anni fa. Si tratta in realtà di una vecchia pista che viene rispolverata in questi giorni e tra le più decise sostenitrici c’è ora la giornalista Monica Zapparoli. La vedova di Funari, ospite di Ore 14 su Raidue, ha tentato di ricostruire i dettagli di quanto potrebbe essere accaduto.
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“Abbiamo indagato per settimane su Olesya Rostova [la ragazza intervistata da una tv russa, ndr] e sulla giovane di Scalea, perché non consideriamo anche questa pista?”, si domanda la Zapparoli in diretta. La pista che chiede di seguire la giornalista che collabora tra gli altri col Fatto Quotidiano porta direttamente in Tunisia ed è quella che da tempo chiede di seguire l’ex pm del caso, Maria Angioni.
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La pista che viene illustrata durante la trasmissione porterebbe dunque in Tunisia, dove la bambina sarebbe arrivata con false generalità. Diversi sono gli aspetti che non quadrano in questa versione dei fatti e infatti la criminologa Roberta Bruzzone si domanda come faccia una bambina a uscire dall’Italia con persone che avrebbero avuto generalità non coincidenti con il suo falso nome e cognome. Ma la tesi dell’Angioni – sposata dalla Zapparoli – troverebbe riscontro nelle parole del presunto testimone oculare, l’ormai deceduto Battista Della Chiave.
Questi per primo avrebbe chiamato in causa il nipote e poi sostenuto che la bambina sarebbe stata trasportata dopo il sequestro con un peschereccio. Le iniziali della piccola sarebbero S. S., ma il nome completo sarebbe comunque in possesso di chi segue questa pista. Sta di fatto però che in Tunisia non ci sarebbe alcuna bambina con quel nome. Una tesi che ieri la Angioni ha ribadito con forza nel corso di Storie Italiane.
“Denise è viva ed ha una famiglia. Ho la personale certezza che Denise sia viva”, le sue parole. Nel frattempo, in coda alla trasmissione Ore 14 di oggi, arrivano i messaggi di Piera Maggio, che si chiede quanti altri possibili indizi siano stati nascosti in tutti questi anni. Inoltre, la mamma della bambina scomparsa a Mazara del Vallo ha affermato che dopo la sparizione della figlia tutti gli spostamenti intorno alla cittadina del trapanese avvenivano senza controlli.
Intanto, quella della pista che porta in Tunisia è divenuta la tesi social più ‘acclamata’, come si evince da decine di commenti. Qualcuno osserva: “La pista tunisina non è mai stata approfondita nonostante sia la più probabile. Non solo non indaga la procura di Trapani ma in quella direzione non indaga nemmeno quella di Marsala. Sarà voce di popolo ma a Mazara si è sempre parlato della Tunisia”. Ma 17 anni dopo, purtroppo, la verità è che di notizie concrete, nel bene o nel male, Piera Maggio e la sua famiglia non ne hanno mai avute.
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