Denise Pipitone, appello del giornalista. Servono soldi per fare nuove perizi: “La giustizia fa molto ma non può fare tutto”
“Basta parlare, adesso è il momento di aiutare”. Si chiude così l’appello che il giornalista Rai e conduttore di Ore 14, Milo Infante, lancia sui social per aiutare la famiglia di Denise Pipitone, scomparsa 17 anni fa da Mazara del Vallo. Spiega che in tutto questo tempo la famiglia è rimasta solo a sostenere le spese e che ora bisogna fare qualcosa di concreto.
“Molto è stato fatto e non siamo mai stati così vicini al punto di svolta di questo giallo”. C’è però la necessità di “mettere mano al portafoglio”, ha detto, perché la giustizia italiana ha fatto molto ma non può fare tutto. Alcune spese devono essere sostenute dalla famiglia per avviare nuove perizie, ripulire e riascoltare i migliaia di file di intercettazioni.
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Scomparsa Denise Pipitone, come donare alla famiglia
Infante nel video mostra quel è il sito della Onlus dove si può donare, anche una cifra simbolica. Questi soldi, spiega, serviranno per fare una nuova ricostruzione del volto di Denise invecchiato. “È viva”, è la convinzione, e negli ultimi mesi così come altri conduttori di programmi di cronaca, Infante ha dato molto spazio alla vicenda. Dalla primavera ci sono state novità, nuove indagini e vicende che hanno fatto riaccendere la speranza alla famiglia di rivedere la propria figlia.
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Nei giorni scorsi durante la trasmissione Quarto grado è riemersa una vecchia pista, quella che vuole la bambina portata in Tunisia in barca il giorno dopo il rapimento. La vicenda è stata risollevata da Maria Angioni, l’ex pm del caso che dopo alcune dichiarazioni degli ultimi mesi (delle persone indiziate allora sapevano di essere sotto intercettazione) è stata ascoltata dai magistrati che oggi indagano sul caso. Questi presunti depistaggi (dichiarati ai magistrati) non avrebbero trovato riscontro e pertanto ora è indagata per false dichiarazioni.