La giovane pakistana Saman Abbas sarebbe “morta in Italia”, spunta la chat con la frase della madre che inchioda tutti.
Ci sarebbero delle chat inedite su WhatsApp che inchioderebbero alle loro responsabilità i familiari di Saman Abbas, la giovane pakistana di 18 anni, residente a Novellara, provincia di Reggio Emilia, della quale ormai da mesi non si hanno notizie. Secondo la tesi degli inquirenti, come noto, la ragazza avrebbe rifiutato un matrimonio combinato nel suo Paese d’origine e avrebbe pagato caro quel suo gesto di ribellione.
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La ragazza, infatti, aveva denunciato che i suoi famigliari la volevano far sposare in patria con un cugino di 11 anni più grande di lei. Una situazione che si era fatta sempre più pesante, fino ad arrivare a quella cieca vendetta da parte dei familiari. Peraltro, secondo quanto ricostruito, si trattava di una situazione ben nota e già da tempo segnalata, che è poi sfociata in quello sconvolgente gesto.
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L’ipotesi accusatoria viene confermata ora dalle chat inedite che sono emerse durante la trasmissione di Retequattro “Fuori dal coro”. Il miglior amico della 18enne pachistana scomparsa a Novellara ha sostenuto in alcune chat su WhatsApp che la ragazza sarebbe morta e il suo corpo si troverebbe in Italia, spiegando di aver saputo queste notizie dalla madre di Saman Abbas. Non solo: riferisce che in Pakistan nessuno, oltre al suo nucleo familiare, saprebbe dell’omicidio della giovane.
Parla anche il fratello minore della ragazza, anche egli tra coloro che con le sue parole ha contribuito a far luce sull’accaduto. Il ragazzino ha spiegato che lo zio avrebbe affermato in una conversazione in casa di dover uccidere la nipote e doverla ridurre “in piccoli pezzi”, rivelando che avrebbe poi detto di voler portare il corpo a Guastalla. L’accusa mossa dal parente – secondo il ragazzo – è che Saman Abbas si sarebbe preso troppe libertà e quindi sarebbe “fuori dalle regole musulmane”.
Ma perché il corpo della 18enne sarebbe stato portato a Guastalla? Una delle ipotesi giornalistiche è che la ragazza sarebbe stata depezzata e il suo corpo gettato nel fiume Po, che dal centro del reggiano passa. Questo sarebbe legato al fatto che proprio secondo un macabro rito legato ai delitti d’onore, ancora presenti in alcune zone del Pakistan, se una giovane rifiuta un matrimonio, viene uccisa e i suoi resti sparsi nei corsi d’acqua.
La trasmissione ‘Fuori dal Coro’ ha anche raccolto la testimonianza di un pescatore, il quale ha affermato che se un corpo venisse depezzato e gettato in un fiume, difficilmente dopo quattro mesi si troverebbero resti. Nel frattempo, anche i genitori di Saman Abbas, in Pakistan, continuano a essere irreperibili e stando a quanto afferma un cugino del padre non sarebbero mai tornati in patria. Testimonianza che sembra smentita da alcuni dettagli, così come non appare verosimile un allontanamento volontario della 18enne.
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