L’attore Lino Banfi sfida la censura del Moige sul suo ‘porca puttena’: “Anche l’elemosiniere del Papa ha detto…”.
Non ci sta l’attore Lino Banfi a quanto accaduto nei giorni scorsi, con il Moige, un’associazione che a livello nazionale tutela i diritti dei genitori, che se l’è presa con una pubblicità di una nota compagnia telefonica. Questa ha utilizzato come testimonial l’attore, che nel suo intervento promozionale a un certo punto usa un’espressione colorita che ha fatto la storia, anche del cinema comico italiano.
Leggi anche -> Lino Banfi, l’amore per Lucia: “Mia moglie è malata, ma non mi arrendo”
Stiamo parlando del mitico ‘porca puttena’, che Lino Banfi ha lanciato nel film “L’allenatore nel pallone”, in cui interpreta il personaggio di Oronzo Canà, senza dubbio il più noto tra le decine ha interpretato nel corso di una lunghissima carriera. Si tratta di un’evidente storpiatura di una parolaccia e per questo il Moige ha chiesto di censurare quella frase nello spot promozionale.
Leggi anche -> Lino Banfi, dedica in diretta tv: “Vai a morire ammazzato”
La censura contro Lino Banfi e la replica dell’attore
Ma l’attore non solo non ha preso bene questa presa di posizione, davvero incredibile secondo molti commentatori, ma ha anche deciso di controbattere. In un’intervista al settimanale ‘Chi’, il noto attore pugliese ha paragonato la sua espressione colorita ad altre simili che sono diffuse nel resto d’Italia. “Quell’espressione è un gioco, fa ridere, per noi pugliesi è come ‘ostrega’ per un veneto, non c’è volgarità”, ha detto l’attore nel corso dell’intervista, parlando anche delle confezioni di sugo che portano il nome di ‘porcaputtena’ e che rischiavano di scadere.
Queste le parole di Lino Banfi, durante l’intervista a ‘Chi’: “Rischiavano di scadere se non avessimo riaperto in tempo. Allora ho pensato di metterli a disposizione di chi non aveva da mangiare: ho fatto arrivare da Barletta un gran quantitativo di orecchiette, tramite un amico prete della Caritas ho contattato l’elemosiniere del Papa”. A quel punto, l’attore è costretto a dire al prelato qual è il marchio della sua passata di pomodoro e a suo dire l’elemosiniere del Papa si sarebbe fatto una grossa risata.