Il Madagascar sta vivendo un tragico momento causato del cambiamento climatico. Sono più di un milione di persone che vivono in condizione di insicurezza alimentare per effetto della siccità che sta attraversando il Paese. Si tratta di una delle fasi peggiori degli ultimi decenni, preannunciata già qualche mese fa dall’agenzia delle Nazioni Unite World Food Programme (WFP).
Gli effetti del cambiamento climatico sono ormai misurabili e tangibili. L’isola africana del Madagascar sta affrontando il periodo più buio degli ultimi quattro decenni, rappresentato dall’estrema siccità, lascito del cambiamento climatico che sta sconvolgendo l’intero equilibrio mondiale. La carestia ha riversato più di un milione di persone nell’insicurezza alimentare, uno scenario pronto a peggiorare, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite.
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Il Madagascar non è di certo nuovo a simili crisi alimentari, e i suoi 27 milioni di abitanti hanno dovuto, nei decenni, affrontare fasi di carestia dovute alla siccità a causa del fenomeno del “El Niño”, come spiega Il Post. Le scarse piogge sono poi divenute un serio problema per l’isola negli ultimi cinque anni, un peggioramento dovuto senza alcun dubbio al cambiamento climatico che ha causato un aumento considerevole delle temperature – con un paesaggio plasmato sempre di più verso terre poco fertili e aride.
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Il World Food Programme dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, parla della peggiore siccità degli ultimi 40 anni, spiegando che “1,14 milioni di persone vivono in condizioni di insicurezza alimentare e altri 14mila in condizioni catastrofiche.” L’Agenzia prevede che “almeno mezzo milione di bambini di età inferiore ai cinque anni saranno gravemente malnutriti, di cui 110.000 in gravi condizioni” – condizioni che provocheranno gravi disagi “irreversibili” nello sviluppo. Numeri purtroppo destinati ad aumentare. La crescita riguarderà anche il peggioramento delle condizioni dell’isola, alla fine della stagione del raccolto. La pandemia da coronavirus ha del tutto destabilizzato il carattere socio-economico dell’isola: in primis il turismo, principale fonte economica del Paese, provocando l’approdo alla povertà assoluta per migliaia e migliaia di persone: si tratta anche di bambini, costretti a rinunciare alla loro istruzione, pur di lavorare per aiutare le famiglie in difficoltà.