L’11 settembre del 2001 è una data impressa come una ferita visibile e mai rimarginata sulla pelle degli americani e dell’intero occidente. Dove un tempo sorgevano le due Torri Gemelle, oggi, a ricordare le vittime di quell’attentato, c’è il National September 11 Memorial & Museum, un museo memoriale a cielo aperto progettato dall’architetto Michael Arad. Adesso, con un ordine esecutivo firmato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, l’FBI declassificherà i documenti segreti sull’11 settembre e sul possibile coinvolgimento dell’Arabia Saudita – “quando mi sono candidato alla presidenza, mi sono impegnato a garantire la trasparenza riguardo alla declassificazione dei documenti sugli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001” ha scritto Biden.
Molto probabilmente i familiari delle vittime degli attentati dell’11 settembre del 2001 al World Trade Center che distrussero le due torri gemelle e provocarono la morte di 2.974 e 24 dispersi, aspettavano da tempo questo momento. I documenti desegregati contengono infatti indagini dell’FBI su quell’11 settembre, fino ad oggi segrete e documenti sensibili che per anni hanno tenuto aperto un grande dibattitto pubblico negli Stati Uniti. La decisione di Biden, firmatario dell’ordine esecutivo, è arrivata dopo le discussioni che hanno caratterizzato il Congresso in questi ultimi anni, anche dopo una costante lotta dei familiari delle vittime per far luce su quell’11 settembre. Inoltre i documenti includono al loro interno l’indagine dell’intelligence americana sul coinvolgimento dell’Arabia Saudita.
I documenti verranno desegregati e rilasciati progressivamente nel giro di sei mesi. Biden ha spiegato che, sulla linea della promessa fatta durante la campagna elettorale, era importante rispettare l’impegno e destinare ai familiari delle vittime, senza “mai dimenticare il dolore persistente delle famiglie e dei cari delle 2.977 persone innocenti che sono state uccise durante l’attacco terroristico peggiore registrato negli Stati Uniti”.
Come spiega il The Guardian, gli avvocati dei familiari delle vittime dell’attentato, credono che il primo file che dovrebbe esser rilasciato dall’FBI entro l’11 settembre, possa contenere all’interno un riassunto sui risultati dell’Operazione Encore, dedita alle indagini da parte dell’intelligence sul possibile coinvolgimento dell’Arabia Saudita nell’attacco – un punto su cui i familiari delle vittime hanno per anni sperato e chiesto maggiore trasparenza. Adesso il lungo processo di declassificazione, dovrà superare molti punti critici. Seppur con fiducia, i familiari delle vittime rimangono cauti sul fatto che i documenti possano completare il quadro, soprattutto dopo una denuncia degli stessi familiari, arrivata, spiega il Guardian, su una possibile perdita di prove sui dirottatori da parte dell’FBI, incluse registrazioni e interviste.
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