Sono sempre troppe le tragedie che caratterizzano le fughe disperate di chi lascia il proprio paese con un barcone come mezzo. Solo in queste ultime ore, ci sono stati due nuovi casi nelle Canarie.
Ogni giorno, ormai, si sente parlare delle morti in mare. Donne, uomini e bambini che, pur di lasciare il proprio paese, rischiano la vita. Solo nelle ultime ore, sono stati riportati due casi lungo la rotta dall’Africa alle isole Canarie.
L’arcipelago spagnolo sta diventando sempre più popolare per quanto riguarda gli sbarchi e lo Stato è in difficoltà per una corretta gestione dell’accoglienza.
L’ennesimo dramma sulla rotta per le Canarie
La scorsa notte il servizio di salvataggio marittimo spagnolo ha soccorso un barcone partito dall’Africa e diretto al largo di Fuerte Ventura. Secondo le fonti della delegazione del governo e del servizio per le emergenze delle Canarie, sono state trovate a bordo 31 persone ed un cadavere.
I testimoni sopravvissuti hanno dichiarato che ci sarebbero stati tra i 13 e i 25 morti. Inoltre, una tra le persone trovate vive è stata ricoverata in ospedale per ipotermia severa e tre persone sono state assistite dalla Croce Rossa per patologie lievi.
Risale solo a giovedì scorso il soccorso di un altro barcone. In base alle testimonianze raccolte dall’ONG Caminando Fronteras e ai dati ufficiali, sono stati trovati 27 migranti e 4 cadaveri. Sarebbero morte 24 persone, di cui 7 bambini.
Una nuova frontiera per i migranti
Le Canarie stanno diventando una nuova frontiera per gli sbarchi. Per far fronte alla situazione, le autorità hanno allestito dei campi: i CETI – Centros de Estancia Temporal de Inmigrantes.
Ci sono, però, vari problemi legati alla cattiva gestione di questi campi. Quello di Las Raìces è un esempio: sono stati segnalati più volte casi di disordini e guerriglie tra i migranti e la polizia. I media non sono autorizzati ad entrare ma ci sono state denunce sia da parte degli ospiti che delle ONG.