Triste episodio a Barcellona: il murale omaggio alla scomparsa di Raffaella Carrà è stato imbrattato con scritte omofobe
Nelle scorse ore a Barcellona un murale fatto in onore della celebre cantante Raffaella Carrà , scomparsa lo scorso 5 luglio, è stato vandalizzato con scritte omofobe tra cui “Gay No“. L’opera è firmata Salvatore Benintende, (clicca qui per vedere le sue opere sul suo profilo Instagram) street artist di origini palermitane, nato nel 1980. Da anni l’artista vive nella capitale della regione della Catalogna ed è conosciuto con lo pseudonimo di Tvboy.
Sono proprio i media spagnoli a dare la notizia correlati da video e foto diffusi sui social, come la testimonianze di un utente spagnolo su Twitter:
El mural realitzat per @tvboy realitzat fa uns mesos després de la mort de la Carrà, ha estat atacat aquest cap de setmana amb frases homòfobes @OrgullRadio Prou #homofòbia @OCL_H @tvboy @raffaella #RaffaellaCarra @BarcelonaLGTBI @FLGFamiliesLGTB @LGTBIcat #Barcelona #lgtbiq pic.twitter.com/Xmj24chNpB
— SacescVil 🦻 (@fandeNuriaFeliu) August 29, 2021
L’opera è stata realizzata proprio dopo la morte dell’artista per omaggiare le sue doti di ballerina e cantante, ma anche per essere un’icona del mondo LGBTQ+. Il motivo per cui la showgirl è molto apprezzata dalla comunità è per la sua larghezza di vedute che ha mostrato sempre nel corso della sua carriera.
Raffaella Carra e il mondo LGBTQ+
La showgirl ha risposto più volta alla domanda sul perchè fosse amata dal mondo LGHBTQ+, “Sono diventata icona gay mio malgrado, non ho fatto nulla”, ha risposto lei. Uno dei fattori forse è stata la sua mente aperta, cresciuta in una famiglia accogliente e liberale, e controcorrente rispetto ad un’Italia che a quell’epoca voleva la donna dipendente dal marito.
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Con questa mentalità Raffaella Carrà accede al mondo dello spettacolo e usa il suo corpo con naturalezza, mostrando l’ombelico per la prima volta in tv, evento che provocò scandalo e al contempo ammirazioni. Nel frattempo l’artista cantava canzoni che inneggiavano all’amore, divertimento sesso e libertà. E attorno a lei molti collaboratori omosessuali che appezzava e proteggeva l’identità. Infine la sua incoronazione ufficiale come “icona gay mondiale” arriva nel 2017 al “World Pride” di Madrid.