Vasco Rossi svela uno dei segreti che, da sempre, accompagna la sua incredibile parabola musicale, dove e come è nata Vita Spericolata
Nel bel mezzo di un caldo mattino di fine estate Vasco Rossi decide, dopo anni, di svelare ai suoi milioni di fan uno dei segreti che, da sempre, accompagna la sua carriera. Dove e soprattutto come è nata Vita Spericolata.
La rivelazione arriva, come spesso in questo periodo, dal suo seguitissimo account Instagram, quasi due milioni di follower. Ed è una rivelazione davvero gustosa. “Quando ho scritto Vita Spericolata ero in Sardegna” scrive di getto Vasco Rossi sul popolare social network a corredo di due mini video con la canzona manifesto in sottofondo.
Era l’anno 1982, aggiungiamo noi della Redazione di Cronaka 12, l’anno di Vado al Massimo. Il concerto a cui fa riferimento Vasco Rossi dovrebbe essere quello di agosto allo Stadio Amsicora di Cagliari.
“Avremmo dovuto fare un concerto” prosegue il Komandante, ma diluviava ed il giovane rocker, al tempo aveva 30 anni ed alle spalle cinque album ed una partecipazione, terribile al Festival di Sanremo dove si era classificato ultimo, si rifugia nell’auto.
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“Erano mesi – afferma con grande onestà – che cercavo di mettere le parole alla musica di Tullio Ferro”. E qui scatta il colpo di genio. La musica scorreva sul refrain “Voglio Licia” ma all’improvviso arriva la frase “Voglio una vita”. Il resto, come spiega Vasco Rossi nel post Instagram, viene di getto. Maleducata, piena di guai insomma spericolata. Parole ormai immortali.
“Sentii che era venuta fuori una canzone perfetta” prosegue nel racconto ed arrivò, in parallelo, la decisione di tornare al Festival di Sanremo. Il resto è storia. Vita Spericolata viene presentata nella kermesse della Città dei Fiori del 1983 ed arriva penultima. A vincere sarà Tiziana Rivale e davanti a Vasco si classificherano “campioni” del calibro di Christian, Stefano Sani e Giorgia Fiorio.
Vita Spericolata ad aprile entra tra le dieci canzoni dell’album Bollicine, uno dei più amati e venduti in assoluto del Blasco. Il resto è storia.