Una grave minaccia terroristica da parte dell’Isis mette a rischio l’evacuazione di 1500 americani e di migliaia di afghani. Biden ha deciso di rispettare l’ultimatum dei talebani ma la situazione sembra precipitare progressivamente. Sale la tensione e i diplomatici lanciano l’allarme per lasciare il Paese il prima possibile. Ad annunciare il timore di azioni terroristiche da parte dell’Isis era stato un funzionario della difesa americana, parlando di “minacce molto specifiche” alla CNN.
In Afghanistan inizia la corsa contro il tempo per favorire l’evacuazione degli americani rimasti sul territorio e degli afghani che hanno collaborato con le forze della NATO e che rischiano le violente ripercussioni dei talebani. La situazione sembra però precipitare in un polverone caotico dettato dalle paure di non riuscire a mettere in salvo tutti i cittadini che stanno in questo momento chiedendo aiuto. La paura di fallire attanaglia adesso le forze occidentali, con lo spettro del terrorismo che incombe in modo fantasmatico sull’aeroporto di Kabul. Le minacce sono state confermate alla CNN da un funzionario della difesa statunitense e verificate dalla stessa intelligence americana che afferma: “afflusso di potenziali kamikaze in città”.
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Le persone evacuate dall’Afghanistan sono, a detta della BCC, circa 82.300, tramite i voli organizzati dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e da alcuni Paesi dell’Unione Europea. Le stime però, hanno calcolato che, le persone a rischio nel Paese asiatico sono circa 300.000, un numero che però si riferisce solo a chi ha collaborato con la Nato. I numeri, molto più alti, confermano quindi la difficoltà di evacuare altre migliaia di cittadine che hanno lanciato messaggi di aiuto. Un’altra notizia che preoccupa particolarmente, è quella del rischio per 250 donne magistrato di esser rintracciate casa per casa per subire le punizioni dei talebani. Per questo diversi giudici americani, spiega l’Ansa, stanno cercando di organizzare l’evacuazione di queste donne. La crisi umanitaria però non finisce qui. E a pagarne le conseguenze sono quasi il 60% degli afghani, che stanno fuggendo dalle proprie abitazioni, si tratta di bambini, come ha spiegato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Unocha) in Afghanistan alla BBC, come i 550.000 afghani sfollati a causa dell’incremento dei conflitti nel Paese.
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L’alta vulnerabilità delle operazioni di evacuazione sono rilevabili proprio nel timore di un attacco terroristico, impossibile da controllare per la scarsa capacità, ormai fisiologica in Afghanistan, delle forze americane e della stessa intelligence. Ad essere i protagonisti di questa minaccia, è l’ISIS-K (Provincia del Khorasan dello Stato Islamico) – un gruppo caratterizzato dalla forte avversità nei confronti degli americani ma anche degli stessi taliban, acerrimi nemici, che possono contare sull’aumento dei propri affiliati, molti fuggitivi provenienti dalle prigioni o combattenti dalla Siria. Il timore, sempre più crescente è quello di non riuscire nell’intento di salvare più vite possibili grazie ai corridoi umanitari, in un contesto influenzato ormai da una sovversione assoluta degli equilibri.
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