Il Mostro di Roberto Benigni secondo la stampa dell’epoca prese spunto dai drammatici fatti realmente accaduti: cosa dissero gli autori
Il mostro, il film di Roberto Benigni datato 1994, quando uscì attirò l’attenzione della stampa non solo per il successo ma anche perché la costruzione della pellicola sulla stessa falsariga di Jonny Stecchino (coincidenza rocambolesche, equivoci e risate), sembrava aver trovato spunto dalla realtà.
Mentre per il film ambientato a Palermo (da cui la famosa frase “se vai a Palermo non toccare le banane”), avrebbe preso spunto dalla realtà della storia italiana e della regione in particolare con la vicenda dei pentiti di mafia, di boss latitanti e famiglie rivali, nel caso del Mostro le vicende reali sarebbe risalite a qualche anno fa con i delitti di Pietro Pacciani del mostro di Firenze.
Incalzato dalla stampa, Benigni e Vincenzo Cerami, lo sceneggiatore con il quale ha realizzato il film, ha sempre smentito questa possibilità. E anche sulla somiglianza del vero mostro nel film con Pacciani, è tutto casuale.
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La comicità è qualcosa che va sopra le cose, non dentro, disse Cerami per sostenere che il film nulla centrava con quella tragedia che già esisteva ma che non era più sulle pagine dei giornali quando pensarono al film.
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Dalle spiegazioni degli autori quindi non c’è nulla tra il film e la cronaca. Era forse la realtà che all’epoca era imbevuta di quella vicenda ed era probabilmente naturale pensare che il film trovasse spunto dai fatti di sangue degli anni precedenti. Non c’era quindi la volontà di ‘rigirare’ in chiave più comica una serie di drammatici delitti che per più di un decennio hanno gettato nel panico un’intera provincia.
