Giada Rossi, nasce il 24 Agosto del 1994 a Pordenone, era una promessa della pallavolo, quando il 2 Agosto del 2008 mentre si tuffava in piscina per festeggiare la selezione regionale la sesta vertebra cervicale ha ceduto impattando con l’acqua.
Tre anni dopo l’incidente, l’atleta è stata coinvolta nel tennistavolo proprio dalla sua professoressa di Educazione Fisica, suo padre le costruì un tavolo che le poteva consentire di allenarsi da sola.
Questo tavolo aveva un sistema autonomo che riusciva a recuperare le palline, l’atleta paralimpica per migliorare la presa sulla racchetta utilizza da sempre un guanto da ciclista e una fascia elastica munita di strap.
La partecipazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 è stata a rischio, durante gli ultimi mesi l’atleta friuliana ha dovuto affrontare diverse difficoltà, ma nonostante tutto è riuscita a farcela.
A Dicembre un dolore nella regione sacrale le ha impedito di potersi allenare, con un intervento programmato a Novembre avrebbe potuto risolvere, ma la pandemia ha rimandato l’operazione che è stata recuperata in una clinica privata di Gemona.
Per la campionessa le difficoltà non finivano qui, ha dovuto subire un intervento d’urgenza a Trieste, con una terapia mirata a farle recuperare le forze nel mino tempo possibile.
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Giada Rossi, ha rischiato di non partecipare alla Paralimpiadi di Tokyo 2020
Verso la fine di Maggio ha cominciato la sua preparazione atletica presso il villaggio Bella Italia di Lignano, durante una visita di rito all’Acqua Acetosa le è stata riscontrata un’infiammazione alla tiroide, prontamente è stata supportata dal dottor Ernesto Rorai, il quale ha permesso all’azzurra di focalizzarsi sulla sua preparazione.
A Giugno è stata accompagnata da suo padre Andrea, per partecipare alla cerimonia di consegna del Tricolore con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale.
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Grazie al supporto di tutti i suoi compagni azzurri, della sua famiglia, degli amici e dei dottori che l’hanno seguita per tutto il suo travagliato percorso, la campionessa numero uno nella sua categoria è riuscita a recuperare le forze per partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Le difficoltà passate in questo ultimo anno non hanno scalfito la sua voglia di arrivare pronta e preparata in Giappone, per dimostrare a tutti che la campionessa è tornata in campo, nonostante tutto.