“Ero al mio 19esimo esaurimento nervoso”, il dramma nel passato di Vasco Rossi e il brano in cui si è confessato.
“Jenny sono io in preda al mio 19esimo esaurimento nervoso”, così Vasco Rossi ha presentato il terzo albo della collezione di Dylan Dog dedicato a tre personaggi delle sue canzoni, tutte donne. Dopo Sally e Albachiara, ecco arriva in edicola e libreria anche il terzo volume da collezionare dunque. L’albo si ispira al brano “Jenny è pazza”, lato A del primo 45 giri del rocker, che conteneva anche un brano dedicato a un’altra donna, “Silvia”.
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La canzone, come sicuramente sapranno i fan del Blasco, è contenuta nel suo primo disco, “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…”, uscita a maggio del 1978. Il brano, così come tutto il disco, è arrangiato da un allora ancora giovane e sconosciuto Gaetano Curreri, il quale a inizio anni Ottanta fonderà poi gli Stadio e che è molto amico del rocker di Zocca. Insieme hanno firmato altri brani, anche per artisti come Patty Pravo, Irene Grandi e Loredana Bertè.
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La confessione di Vasco Rossi sui primi anni della sua carriera
Su “Jenny è pazza”, Vasco Rossi ha spiegato che “citavo una ragazza ma parlavo del mio esaurimento nervoso, peraltro non era sicuramente una canzone rock”. Il rocker sottolinea infatti come il brano sia nato voce e chitarra e quindi in una veste totalmente cantautoriale. Era il periodo in cui “facevo i dischi per scherzo”, insomma erano lontani i tempi dei grandi live ai quali successivamente il rocker di Zocca ci ha abituati.
“Facevo il dj, lavoravo per una radio e lavoravo per le discoteche. Mi piaceva e pensavo di far quello nella vita”, ha raccontato ancora Vasco Rossi parlando di quegli esordi a Punto Radio, una delle primissime radio libere italiane, e poi nei locali e nelle discoteche dell’Appennino tosco-emiliano. Il cantante ha quindi concluso: “Mai mi sarei immaginato di andare su un palco e cantare delle canzoni, prendendomi anche degli insulti”. I primi tempi sui palchi, infatti, non furono per nulla semplici.