Il volto di Bebe Vio è molto conosciuto per spot e campagne di sensibilizzazioni e vittorie ottenute: qual è la sua storia
La schermatrice Bebe Vio è ormai un simbolo consolidato. La giovane veneta, classe 1997, rappresenta la voglia di fare e di superare gli ostacoli, nonostante le durissime prove che la vita le ha messo davanti. Non è solo un punto di riferimento per le persone disabili che vogliono andare oltre i limiti imposti dal corpo ma anche chi disabile non è, ma ha bisogno di esempio per spronarsi.
Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio è campionessa olimpica, mondiale ed europea di fioretto individuale paralimpico. Pratica la scherma dall’età di 5 anni e dal 2011 ha praticamente vinto tutto ciò che poteva vincere.
Ha undici anni quando viene colpita da meningite fulminante con estesa infezione e necrosi su avanbracci e gambe, rendendo necessarie le amputazioni. Presso l’ospedale di Padova combatte sei mesi: terapie intensive, chirurgie plastiche, la giovane vede la sua vita messa in discussione e oggi che è acclamata dal pubblico porta ancora i segni sul corpo con evidenti cicatrici.
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Bebe Vio pronta per i Giochi di Tokyo
La ripresa dopo l’ospedale dura più di un anno e grazie a una particolare protesi può sostenere il fioretto e riprendere anche l’attività agonistica. Ancora oggi la vediamo spesso in spot pubblicitari per diffondere la scherma in carrozzina, il fioretto paraolimpico e il suo spirito. In occasione delle Paralimpiadi di Londra del 2012 è tra le portatrici del tedoforo mentre per l’edizioni successiva, per la chiusura di Rio 2016, è portabandiera.
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Domani al via una nuova edizione delle Paralimpiadi e lei sarà la portabandiera degli azzurri: “Spero in questo modo di poter ispirare i sogni di tanti bimbi con disabilità“, ha detto in conferenza stampa. Sulla pedana non scende da un po’, poi il rinvio causa pandemia. Ora è pronta a rivivere quelle emozioni, e far esultare.