La concorrente di Reazione a Catena, Sara Vanni, chiarisce in alcuni video: “Ecco il vero motivo per cui mi insultano”.
L’omofobia non c’entra o meglio c’entra solo in parte: ci tiene a precisarlo la campionessa di Reazione a Catena, Sara Vanni, nelle Stories sul suo profilo Instagram. L’insegnante e cantautrice di 29 anni, calabrese di nascita e laureata in Lettere a Siena, è un fiume in piena e innanzitutto ringrazia tutti coloro che le inviano messaggi di sostegno. Quindi fa un lungo chiarimento su quanto le sta accadendo.
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Sara Vanni, infatti, non sembra essere solo vittima di omofobia: ad addensare e aumentare gli insulti nei suoi confronti è soprattutto il fatto che oggi sia una persona “celebre”. Spiega infatti: “Da quando sono diventata più popolare, ci sono state delle persone che già commentavano su Twitter, perché non gli stavo simpatica, che hanno poi usato delle parole più forti”. Insulti che ha ricevuto e che sono sconcertanti.
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Parla Sara Vanni: “Cosa spinge una persona a istigare all’odio?”
L’incitazione alla violenza nei confronti della ragazza è qualcosa di davvero indicibile: la giovane ha dovuto leggere delle frasi che mettono i brividi. Dall’invito a tagliarle “le corde vocali” si è passati addirittura a frasi come “Questa ragazza deve bruciare”. Insulti che si sono rivolti anche a familiari e amici che hanno provato a difenderla sui social. “Le parole hanno un peso ed è per questo che ho querelato”, evidenzia dunque la giovane concorrente del quiz show Reazione a Catena. Poi ricorda che l’istigazione all’odio è già punibile secondo il codice penale ed evidenzia come col DDL Zan sarebbe stata solo un’aggravante.
Sara Vanni sottolinea poi: “Io mi chiedo cosa spinga una persona a commentare e a istigare all’odio nei confronti di una ragazza della quale non si conosce alla fine nulla”. E aggiunge: “Alla fine mi avete visto in 50 minuti di puntata, cosa ne sapete di me? Io sono un’insegnante e anche ai miei alunni insegno l’importanza delle parole”. La giovane evidenzia infine un ultimo aspetto ovvero se invece che a lei – che ha una struttura solida alle spalle – quelle parole fossero state rivolte a un’adolescente. Intanto, Marco Liorni si schiera con la campionessa del quiz show che conduce: “Ha fatto bene a querelare. Chi insulta ne risponde e apre il portafoglio, sperando apra anche la testa”.