Michael J. Fox, come sta Marty McFly di Ritorno al futuro: la malattia

Michael J. Fox da anni combatte contro il Parkinson ed è diventato anche testimonial per la ricerca: la sua storia

Michael J. Fox
Michael J. Fox (Getty Images)

Principalmente tutti lo ricordano come Marty McFly di Ritorno al Futuro perché è di certo il personaggio che gli ha dato maggiore visibilità e successo. Ma la sua carriera era comunque in ascesa anche grazie ad altri film e ruoli come Alex di Casa Keaton. In bacheca può vantare quattro Golden Gold ma poi è arrivata la scoperta del Parkinson che ha rallentato la vita professionale.

La star di Hollywood però non si è fermata, non solo davanti alla macchina da presa ma anche in un campo ancora più importante, quello della ricerca nella lotta contro il Parkinson, la malattia che l’ha colpito come milioni di persone nel mondo. È diventato testimonial della battaglia contro questo male ma quando ha potuto ha continuato a lavorare.

Quest’anno ha compiuto sessant’anni ma per molti resta sempre lo scolare sveglio e intelligente che con un simpatico e stravagante scienziato, l’amico Doc, ha viaggiato nel tempo, facendo sognare generazioni di ragazzi.

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Quando Michael J. Fox ha scoperto di essere malato

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Canadese di nascita con il nome di Michael Andrew Fox, negli anni però è diventato anche simbolo della resistenza contro la malattia e come affrontarla, con allegria e ottimismo, senza farsi abbattere e continuare a fare il proprio dovere. Dopo due Screen Actors Guild Awards e cinque Emmy Awards, gli è anche stata riconosciuto una laurea honoris causa da parte dell’Istituto Karolinska, una delle più importanti istituzioni di medicina al mondo.

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Dopo la trilogia lavora in Voglia di vincere e Il segreto del mio successo e dimostra di avere anche ottime capacità con ruoli più drammatici come Vittime di guerra di Brian De Palma. È il 1991 e mentre sta girando Doc Hollywood si accorge che qualcosa non va, che le mani si muovono da sole e gli viene diagnosticata la malattia.

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