ISS: le accuse della Russia ad una astronauta americana

Ci siamo ormai abituati agli scontri, diretti o indiretti tra Usa e Russia, frecciatine dei portavoce, accuse di attacchi informatici e così via. Questa volta però, lo scontro tra russi e americani arriva dall’unica cellula di collaborazione internazionale vera e propria – la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). 

Stazione Spaziale Internazionale – (Photo by NASA via Getty Images)

Il fatto risale al 2018, quando sulla Stazione Spaziale Internazionale si verificò la presenza di un buco. Le prime indagini spiegarono che il buco era stato provocato in modo artificiale. Adesso arriva l’accusa della Russia nei confronti di una astronauta americana. Era l’agosto del 2018 e a bordo della Stazione Spaziale Internazionale fu rintracciato un buco che fin dalle prime ricostruzioni risultò curiosamente strano e probabilmente e, a detta dei russi, fatto in modo artificiale. Protagonista del foro era stata proprio la capsula Soyuz. Proprio per questo, come ha spiegato il sito Everyeye Techprovocò una certa apprensione nella Commissione responsabile delle indagini.

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Le indagini però, e anche il parere della Nasa e quello della ROSCOSMOS (Agenzia spaziale russa) finirono per dare la responsabilità ad un incidente causato al momento della preparazione, spazzando via diversi dubbi ma, a distanza di tre anni, quei dubbi sembrano tornare a galla, sollevati dalla stessa Russia. E pochi giorni fa, come spiega Everyeye, una dichiarazione di un funzionario anonimo dell’Agenzia Spaziale Russa è stata pubblicati sulla TASS Russian News Agency– che accusa l’astronauta americana Serena Auñón-Chancellor che, a detta del funzionario avrebbe danneggiato la navicella in preda a un “crollo emotivo”. 

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Naturale la smentita dagli Stati Uniti. La NASA, attraverso le parole di Kathy Lueders, ha difeso l’astronauta, respingendo le accuse e definendo il membro dell’equipaggio “estremamente rispettato che ha servito il suo paese e ha dato contributi inestimabili all’agenzia”. La pubblicazione ha destato da parte degli americani una forte reazione, a conferma dei rapporti complicati, seppur di collaborazione (sulla ISS), tra la Nasa e ROSCOSMOS

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