Vasco Rossi, ci sono in giro dei falsi biglietti per i concerti del noto rocker italiano, sono stati scovati i responsabili per poi esser imputati.
Dopo aver speso diverse centinaia di euro per dei biglietti acquistati sul web, alcune fan del cantante appena sono giunte al botteghino per entrare nel concerto, hanno ricevuto come risposta che i biglietti non erano validi, anzi erano stati falsificati.
Il palco era ormai a pochi metri, per questo motivo non potevano tornare a casa, oltre a questo si sono aggiunte le spese del viaggio per raggiungere la location, questi biglietti sono costati cari ai fan di “Blasco”.
Alcuni di loro presenziano come parti offese nella provincia e faranno parte del processo dove ci sono 6 imputati d’accusa con diversi titoli che vanno dall’associazione a delinquere per truffa, sino a sostituzione di persona, abuso di marchio e concorrenza sleale con l’utilizzo di carte di credito.
Una delle persone truffate è proprio una donna di 56 anni che vive a San Miniato lavora come commerciante, durante la truffa ha perso 270€, mentre una donna di 46 anni originaria di Pisa, è un avvocato e ha rimesso circa 596€ per riuscire a vedere il suo idolo cantare.
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Vasco Rossi, la truffa dei biglietti è stata spezzata, ci sono sei imputati e verranno processati
Una donna di 51 anni ha speso 484€, mentre altre due donne originarie di Lucca, la 20enne ha perso 230€, mentre la 46enne ha dovuto spendere 417€ senza mai vederli tornare indietro.
La polizia postale e la Procura di Bologna hanno riconosciuto come gli autori della truffa, un medico e un imprenditore che sono originari di Sassari, sono: Sergio Cirotto 38enne imprenditore, Fracesco Dessole medico di 39 anni, Dino Nicoli 42enne in provincia di Vicenza, Gheorghe Lozovan 45enne di Fontaniva, Roberto Lotto di 62 anni, Giorgio De Marchi anche lui di 62 anni.
La truffa andava avanti dal 2018, per le varie accuse e denunce Dessole e Cirotto avevano messo in atto un sistema di clonazione dei siti web, ne erano 8, tra i quali c’era anche uno ispirato a TicketOne.
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La truffa ha generato circa mezzo milione di euro, i soldi sono arrivati tramite pagamenti virtuali con carte di credito, subito dopo aver incassato il denaro tutto veniva convertito in BitCoin.
Dopo il concerto del 2017 “Modena Park”, i truffatori hanno cercato di ottenere soldi facili con il tour “Non stop live 2018”. Sotto le due menti dell’associazione a delinquere c’erano dei prestanome che avevano dei conti Banco Posta e delle carte prepagate dove venivano accreditati i pagamenti degli spettatori.
I siti falsi erano studiati per trarre in inganno tutti i fan di Blasco, venivano utilizzati nuovi domini, nuovi account e conti correnti, c’erano anche carte prepagate e schede telefoniche,
Le truffe con più transazioni venivano subito convertite in criptovalute BitCoin, con il fine di assicurare i soldi su un fondo sicuro al di fuori della portata dei vari controlli fiscali.