Afghanistan: con i talebani alle porte della capitale Kabul, Biden invia i Marines per supportare le attività di evacuazione. Le milizie hanno già conquistato le provincie più importanti e il presidente afghano chiede aiuto alle nazioni che iniziano ad evacuare le ambasciate.
L’avanzata interrotta dei talebani lascia il passo alla disperazione di migliaia di afghani in cerca di una via di fuga. Il ritiro delle truppe americane avrà, senza alcun dubbio, delle importanti ripercussioni sul futuro dell’Afghanistan. Con le milizie a 50 km da Kabul la situazione sembra ormai sfuggita di mano anche al governo di Ashraf Ghani che, nel suo breve discorso tenuto in mattinata, ha sostanzialmente affermato la mobilitazione da parte delle truppe delle forze armate con “priorità assoluta” e nuove consultazioni per evitare la deriva – azione che sembra però ormai infruttuosa per il duro colpo inflitto dai talebani e per l’incapacità organizzativa delle forze di difesa, lasciate ormai in balia del caos nelle provincie.
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I talebani hanno ormai conquistato la metà dei capoluoghi, tra queste anche Kandahar ed be, come spiega il Corriere della Sera, circa l’85% del Paese è ormai in mano alle milizie talebane. Intanto migliaia di persone sono costrette a cercare rifugio nella capitale. Biden invia i marines per paura che il ritiro delle truppe possa diventare difficoltoso, una parte delle forze servirà per proteggere le operazioni di evacuazione dell’ambasciata e del personale – circa 4.000 persone. Invece 4.000 truppe, spiega il Corriere sono in stato di pre-allerta, dislocati nelle basi in Kuwait e in Qatar, pronte ad intervenire nel caso in cui la situazione precipiti rapidamente. Intanto Biden non cambia fa nessun passo indietro sulla decisione di abbandonare militarmente il territorio afghano.
Nel contempo anche il Regno Unito si è attivato con l’invio di 600 truppe, come riporta la BBC, per sostenere l’evacuazione di cittadini britannici – mossa che sicuramente seguirà anche la Germania. Intanto Norvegia e Danimarca chiudono definitivamente le proprie ambasciate. Il Canada, attraverso le parole di alcuni funzionari, ha annunciato che amplierà il programma di accoglienza, che consentirà di accogliere circa 20.000 rifugiati afghani.
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Non si escludono violenze da parte dei talebani, come ricordano le immagini tragiche del passato, per questo, spiega il Corriere, a Kabul si sta diffondendo l’ipotesi secondo cui i talebani potrebbero trattare con la Shura, per un accordo che risparmierebbe un’ entrata sanguinosa nella capitale. Anche la fuga risulta ormai molto complicata, per questo motivo molte nazioni si stanno mobilitando per cooperare voli capaci di far uscire fuori dal Paese i propri giornalisti e i cittadini: la via aerea permetterebbe di evitare i controlli dei talebani, ormai in pieno possesso dei punti focali di passaggio al confine.
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