Grazie all’approvazione di un emendamento al dl semplificazioni, arrivata dopo anni di sollecitazioni, le firme per richiedere i referendum potranno essere apposte anche online.
Non più soltanto banchetti, ma anche firme online: in Italia è partita la rivoluzione sui referendum per rendere più veloce e accessibile ai cittadini lo strumento di democrazia diretta per eccellenza. La novità arriva in seguito all’approvazione unanime di un emendamento al decreto semplificazioni proposto dal deputato e presidente di +Europa Riccardo Magi.
Come reso noto, in attesa che il governo metta a punto una piattaforma unica dedicata, che dovrebbe essere pronta il prossimo anno, i comitati promotori potranno da subito offrire la possibilità di firmare in modalità digitale le richieste di referendum. La novità riguarda dunque anche quelle attualmente in corso per l’eutanasia e la giustizia. Per usufruire del nuovo strumento referendario i cittadini devono essere provvisti di Spid o Cie, in modo tale da permettere la propria identificazione.
I comitati dovranno effettuare la raccolta di firme elettroniche attraverso una piattaforma predisposta da ente certificatore convenzionato con l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) e, secondo quanto si apprende, dovranno mettere in atto anche una verifica preventiva per accertarsi che i firmatari non abbiano già sottoscritto le richieste.
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Firme online per i referendum: la soddisfazione per la storica novità
Secondo il presidente di +Europa Riccardo Magi si è arrivati a “una conquista storica che consente di superare gli ostacoli alla raccolta delle firme che avevano reso quasi impraticabile lo strumento referendario”. Mario Staderini, segretario di Democrazia Radicale e tra i primi promotori della mobilitazione, ha spiegato che si tratta di “una vittoria per chiunque crede che la democrazia sia per tutti”.
L’Associazione Luca Coscioni, attualmente al lavoro per raccogliere le firme sull’eutanasia legale, negli ultimi mesi si era rivolta al ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, chiedendo la possibilità di procedere anche con le firme online. Adesso che la pratica, già presente da tempo in quasi tutta l’Unione Europea, è stata approvata, l’associazione ha annunciato con una diretta Facebook il lancio della sua piattaforma digitale.
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Il presidente Marco Gentili ha spiegato che la proposta iniziale era destinata alle persone con disabilità, “poi ha prevalso il buon senso e ora è una norma generale”. E ha poi aggiunto: “Nessuno si era posto il problema di chi risiede all’estero, adesso viene finalmente restituita loro la possibilità di sottoscrivere le proposte referendarie”. In seguito alla storica svolta, anche il Partito radicale e la Lega hanno anticipato di voler dotarsi di una piattaforma digitale ad hoc per proseguire la campagna dei referendum sulla giustizia.