Sara Pedri, i Carabinieri accusano il primario e la sua vice

Sara Pedri, i Carabinieri chiedono ai pm di indagare sul primario e sulla sua vice, dal personale di reparto sono partite 14 denunce per maltrattamenti.

Sara Pedri, nella lista degl indagati si aggiungono il primario e la sua vice. (Foto dal web)
Sara Pedri, nella lista degl indagati si aggiungono il primario e la sua vice. (Foto dal web)

I Carabinieri del Nas chiedono ai pm che si indaghi sul primario di ginecologia e sulla sua collaboratrice più stretta, 14 sono i medici che hanno denunciato maltrattamenti dai suddetti.

Anche il personale medico dell’ospedale Santa Chiara di Trento è stato vittima dei maltrattamenti perpetrati nel tempo dal primario e la sua collaboratrice. Tra queste denunce c’è anche quella mai ufficializzata di Sara Pedri, la ginecologa di 31 anni scomparsa il 4 marzo proprio un giorno dopo essersi licenziata dall’ospedale.

L’inchiesta è nata proprio grazie al suo caso, dopo un’ispezione dettagliata, i Carabinieri dei Nas hanno inviato una indagine alla procura dove chiedono espressamente di iscrivere sul registro degli indagati tutti i vertici del reparto dove la giovane stava lavorando.

Il ministro Roberto Speranza il 9 Luglio ha autorizzato la visita degli ispettori nel reparto di ostetricia e ginecologia nell’ospedale di Trento. Lo stesso ospedale dove lavorava la giovane donna di 31 anni scomparsa il 4 Marzo in Trentino.

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Secondo la famiglia della ragazza, ci sono state diverse pressioni psicologiche, le quali hanno fatto crollare la ragazza.

Sara Pedri, indagati il primario e la sua vice, al setaccio anche il cellulare della ragazza

Il cellulare della ragazza è stato ritrovato nella sua auto, la quale era parcheggiata al confine tra il comune di Cis e quello di Cles, proprio nelle vicinanze del torrente Noce.

Quella zona è rinomata per i suicidi avvenuti negli anni, il fondale fangoso del lago è stato subito ispezionato, ma nonostante le ricerche risulta difficile trovare i resti della ragazza per via del periodo estivo.

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In una lettera, la ragazza ha scritto che la sua esperienza lavorativa a Trento sarebbe dovuta essere una sorta di formazione, ma sembra che abbia generato in lei un profondo stato d’ansia per il quale si è sentita bloccata in tutto.

I Carabinieri hanno trovato una lettera scritta dalla ragazza nell’abitazione, inoltre ha anche scritto che i risultati ottenuti durante la sua formazione sono paragonabili al terrore, addirittura venne chiamata a colloquio perché aveva perso troppo peso. Sembra che il mobbing e le umiliazioni erano all’ordine del giorno per la ragazza.

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