Controllo dei talebani: critica la situazione in Afghanistan

La conquista di cinque provincie chiave da parte dei talebani, in sole 72 ore, preoccupa fortemente il Pentagono. Gli Usa Gli Stati Uniti forniranno al governo di Kabul l’appoggio aereo necessario, dopo che lo stesso portavoce John Kirby ha dichiarato che le cose “non stanno andando nella giusta direzione”. Ma la ritirata delle truppe americane dal territorio afghano sembra adesso pesare come un macigno per il governo di Kabul.

KABUL – Afghan National Army (ANA). (Photo by Paula Bronstein/Getty Images )

Una situazione “molto preoccupante” spiegano dal Pentagono – uno scenario nato in Afghanistan, in particolar modo, da quando le truppe statunitensi sono state ritirate dal territorio afghano. Con l’offensiva talebana sempre più spinta e infrenabile, il governo di Kabul è al collasso. I talebani hanno ormai conquistato la maggior parte delle provincie chiave, arrivando persino ad avere sotto scacco anche il centro economico Kunduz, la più grande città del nord-est dell’Afghanistan con 373mila abitanti. Le forze militari afghane sono ormai sfaldate e prive di una reale strategia difensiva – diversamente dalle forze talebane, che possono contare su un piano strategico e sulle debolezze del governo centrale.

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Mentre l‘amministrazione Biden insiste sul ritiro delle truppe statunitensi dal territorio afghano, ormai ai titoli di coda (sono solo 600 le unità rimaste e che lascieranno l’Afghanistan entro il 31 agosto), il resto del mondo si chiede se arriverà una reazione coincisa e coordinata dell’esercito afghano, addestrato ma debole da diversi punti di vista, dopo la fine dell’appoggio sul campo delle truppe americane. Fino a questo momento, la Casa Bianca non sembra voler fare nessun passo indietro. Nelle mani dei talebani è caduta anche la città di Aybak. Più di 200 distretti, come spiega il Sole 24 Ore, sono sotto il controllo delle milizie talebane. Crescono anche gli attentati nella capitale Kabul.

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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rimane fermo sulla fine della guerra in Afghanistan, ma il supporto e l’affiancamento anti-terrorismo, sembra comunque essere insufficiente e i progressi di questi due decenni sembrano sprofondare e disperdersi tra le rovine del territorio afghano. Le parole della portavoce Jen Psaki che ha affermato come “il governo afghano e le sue forze armate hanno addestramento, arsenali e numeri per prevalere”, sembrano un chiaro epilogo e una deresponsabilizzazione che potrebbe però costare caro dal punto di vista della credibilità degli Stati Uniti. In Afghanistan più di 1.000 civili sono morti nell’ultimo mese a causa del conflitto e 27 bambini hanno perso la vita tra le provincie di Kandahar, Khost e Paktia. Un tragico bilancio che racconta da sé la devastazione nel Paese asiatico.

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