Falsi Green pass, operazione della polizia: indagini per truffa

Falsi Green pass venduti in criptovalute o con buoni acquisto tra i 150 e i 500 euro: coinvolti anche due minorenni

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Ci sono anche due minorenni tra le quattro persone identificate, perquisite e indagate per truffa e falso. La Polizia Postale dei Compartimenti di Milano e Bari e con il coordinamento delle Procure della Repubblica dei Tribunali di Roma, Milano e dei minorenni di Bari, ha scoperto la compravendita di falsi Green pass sui canali Telegram da pagare con criptovalute o buoni acquisto per lo shopping online tra 150 e 500 euro.

Le indagini sono ancora in corso e altre persone potrebbero essere scoperte dopo il decreto di sequestro preventivo del Gip di Roma su richiesta della Procura della Repubblica capitolina di trentadue canali Instagram.

Il lavoro degli investigatori ora mira alla scoperta di altri gestori di canali e di ‘clienti’ ai quali veniva garantito l’anonimato. Uno dei messaggi inviato dal gruppo di truffatori spiegava che fornendo i dati personali una “dottoressa nostra collaboratrice” compila il certificato “così risulti realmente vaccinato per lo Stato”, ottenendo poi il Green pass.

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Green pass obbligatorio, quando va usato

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Credit: Andreas Gora – Pool/Getty Images

Il Green pass è obbligatorio dal 6 agosto e già prima che entrasse ufficialmente in vigore le forze dell’ordine era consapevoli del rischio delle vendite online. È chiaro l’intento di alcuni cittadini di non volersi vaccinare ma godere comunque dei benefici di chi lo fa.

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Il certificato verde, infatti, consente di poter svolgere alcune attività proibite senza il vaccino. Si potrà entrare in un bar o al ristorante e consumare ai tavoli al chiuso ma anche partecipare a eventi all’aperto come mostre o altri spettacoli. Restano comunque le regole con un numero massimo di persone e il distanziamento e sono previste sanzioni per le attività commerciali che non vigilano sul rispetto delle norme.

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