Tokyo 2020, CNBC ha analizzato a quanto ammonta il premio in caso di vittoria: la somma varia non è uguale per ogni paese
Quando un paese viene designato come ospitante per i Giochi Olimpici, esulta non solo per il prestigio dell’evento ma anche perché come ogni grande manifestazione sportiva c’è da considerare il grandissimo indotto economico. Insomma, c’è un vasto giro di soldi tra sponsor, grandi e piccole attività connesse.
Ma a guadagnarci sono in tanti, dalle televisioni ai media che trovano tanti nuovi argomenti su cui scrivere e ovviamente i protagonisti principali, gli atleti. Quanto guadagnano per ogni medaglia vinta? E lo fanno anche se sono solo partecipanti? A queste domande ha risposto la CNBC, la rete televisiva finanziaria britannica che ha sedi in vari paesi. Il sistema di guadagni non è uguale per tutti gli atleti e le differenze dipendono da vari fattori, dal paese di appartenenza allo sport praticato.
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Tokyo 2020, quanto guadagnano gli italiani
L’analisi fatta dalla CNBC mette in luce che alcuni paesi consentono i guadagni degli atleti risultati vincitori attraverso il settore privato, in altri ci pensa il governo e i locali comitati olimpici. Bisogna poi considerare che un atleta più noto, di uno sport più popolare, ovviamente guadagnerà di più grazie agli sponsor e agli introiti che potrebbero esserci successivamente con ad esempio le pubblicità.
C’è poi la questione delle tasse con quote diverse ovviamente da paese in paese. Per fare un esempio, il comitato degli Stati Uniti darà 32 dollari netti ai vincitori dell’oro, 20mila per l’argento e 12 per il bronzo. Gli atleti singaporiani guadagneranno circa venti volte in più i colleghi Usa, ma sono tenuti a versare una parte alle associazioni sportive e la cifra non è netta ma tassabile.
Per l’Italia l’oro viene ‘pagato’ 180mila euro, 90mila l’argento e 60mila il bronzo. A queste cifre vanno considerate le percentuali delle tasse e un altro fattore importante: la maggior parte degli atleti italiani che stanno salendo sul podio gareggiano in sport cosiddetti minori. Molti appartengo alle forze militari hanno quindi uno stipendio pubblico.
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Ogni caso è da sé. Certo, le cifre non solo per nulla basse e non solo da buttare. I sacrifici di anni e anni vengono ripagati a buon prezzo, ma c’è il guadagno che forse è ancora maggiore: partecipare e vincere a una storica competizione sportiva, la più antica e affascinante del mondo. E per questo forse non c’è prezzo.