Nel 2022 arriverà sul piccolo schermo il remake dell’amatissima serie tv anni Settanta Sandokan, ecco che fine ha fatto e dove vive l’interprete dell’originale: Kabir Bedi
Nel 2022, sempre se i tempi di lavorazione saranno rispettati, tornerà sul piccolo schermo una della serie tv più amate dagli italiani: Sandokan. La serie dedicata alle avventure dell’eroe salgariano andò in onda in Italia dal 6 gennaio all’8 febbraio 1976 scatenando una vera a propria mania.
E’ lo stesso interprete della miniserie, l’attore indiano, nato in Pakistan ma naturalizzato italiano Kabir Bedi, a raccontare la eco che ancora avvolge il primo Sandokan in una intervista rilasciata all’edizione in edicola del settimanale TV Sorrisi e Canzoni
“Spesso in India – rivela l’attore, 75 anni lo scorso 16 gennaio – mi avvicinano italiani e mi dicono che Sandokan è il motivo del perchè vivono in Punjab”. E racconta che a metà anni Settanta Sandokan fece conoscere l’India a molti nostri connazionali che prima scesero in Asia per turismo e poi si sposarono sul posto.
Dove vive Kabir Bedi
Un posto che Kabir Bedi nonostante sia di fatto cittadino del mondo, ha lavorato ad Hollywood, in Inghilterra ed in Italia, considera casa. Kabir Bedi, infatti, dopo i successi di Sandokan, l’exploit in James Bond versione Octopussy e la lunga militanza nella serie Beautiful è tornato a vivere in India e precisamente a Mumbai (l’ex Bombay) la capitale dello Stato del Maharashtra.
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Kabir Bedi da quattro anni non calca le scene, The Broken Key per la regia di Louis Nero nel 2017 è l’ultimo film a cui partecipato mentre è dal 2014 che non viene scritturato dalla televisione. In questo periodo l’attore ne ha approfittato per raccogliere le proprie memorie, in particolare durante il lockdown dovuto alla pandemia da coronavirus Covid-19 memorie che ora sono stampate nel libro Stories i must tell uscito in negli store fisici e virtuali la scorsa settimana.
Una grande parte del libro è, inevitabilmente, dedicata a Sandokan al fatto che la miniserie lo abbia reso “immortale” e soprattutto che “finalmente ne viene fatta una nuova versione con gli effetti speciali di oggi”. Per niente geloso del suo erede, Can Yaman, Kabir Bedi sottolinea con lo stile che lo ha sempre contraddistinto “Non vedo l’ora di vederlo in questa nuova incarnazione”.