Nadia Battocletti, la giovane trentina ha un patrimonio genetico sportivo molto spiccato: cos’ha fatto la mamma e chi è il padre
La mezzofondista trentina Nadia Battocletti è in finale per i 5000, un risultato ottenuto grazie ai 14’55”83 registrati due giorni fa. Le piste non sono una passione tutta personale ma un patrimonio genetico. La giovane 21enne è infatti figlia d’arte sia di mamma che di papà: la prima, Jawhara Saddougui, ha avuto un passato nell’atletica in Marocco mentre il padre, suo allenatore, è stato campione del mezzo fondo azzurro con 17 presenze in nazionale e un oro a squadre agli europei di cross ottenuto nel 1998.
La giovane, invece, ha praticato con successo il cross, la corsa su strada, in montagna e in la pista dove rimonta nei 3000 agli Europei U20 di Grosseto ottenne un bronzo. Insomma, buon sangue non mente ed è una podista a tutto tondo, con un palmares invidiabile portando a casa ottimi risultati nella categoria under 20.
Ai mondiali del 2017 e del 2019 risultò tra le migliori atlete europee mentre nel 2018, ai cross continentali, vinse l’oro, segnando la storia perché fu la prima in questa manifestazione.
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Nadia Battocletti, il ruolo della madre negli allenamenti
In una dichiarazione tempo fa ha spiegato che in effetti entrambi i genitori sono allenatori, non solo il padre. I ruoli però sono un po’ differenti. Il padre si occupa più dell’aspetto fisico e tecnico, come fare le traiettorie e come correre in base ai differenti casi, su pista o fango.
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Mens sana in corpore sano, dicevano i latini e come tutti gli sportivi la ragazza cura mente e corpo, con due allenatore. La mamma infatti si occupa più della parte meno visibile della qualità di un atleta, dell’aspetto umorale e della mente.