Daisy Osakue è stata vittima di un episodio spiacevole che ha messo a rischio la sua salute e la partecipazione alle competizioni
Si sa che gli atleti che raggiungono un risultato importante alle Olimpiadi hanno alle spalle anni di sacrifici, come del resto tutti i partecipanti. La storia di Daisy Osakue è una di queste. Lei oltre a sudare nei centri sportivi ha dovuto sgomitare per tanti ostacoli che la vita le ha posto davanti ma era abituata perché da ragazzina la sua disciplina prediletta era proprio la corsa ad ostacoli.
Nel lancio del disco l’atleta di origine nigeriana ha eguagliato il record italiano arrivando a 63.66 metri, risultato che nel 1986 pose Agnese Maffeis, la sua allenatrice.
Oltre a non poter partecipare alle gare della Nazionale giovanile nel 2013 perché non le era stata ancora riconosciuta la cittadinanza italiana (arrivata solo l’anno successivo) nel 2018 rimase vittima di una brutta aggressione che mise seriamente in discussione la sua saluta e quindi la carriera sportiva.
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Daisy Osakue, l’aggressione del 2018
La ragazza, allora giovane promessa dell’atletica, la sera del 29 luglio 2018 stava tornando a casa a Moncalieri, nel Torinese, e da un auto di passaggio le furono lanciate delle uova e uno colpì pienamente il volto.
Un occhio rimase gravemente ferito tanto che fu necessario un intervento d’urgenza. Furono individuati e denunciati per lesioni e omissione di soccorso tre 19enni della zona che fermati da carabinieri spiegarono di aver agito solo per “goliardia”. Dalle indagini emerse che quell’auto era stata protagonista di altri episodi simili
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Quell’aggressione fece temere anche per la partecipazione dell’atleta agli imminenti europei di Berlino ma Daisy Osakue non solo partecipò ma arrivò anche in finale. Una rivincita più che soddisfacente, completata con l’oro delle Universiadi di Napoli del 2019 e del risultato di Tokyo 2020.