A quasi un mese dalla finale di Wembley gli inglesi ancora rosicano. Ecco cosa hanno fatto all’Ambasciatore italiano a Londra Alessandro Motta
A quasi un mese di distanza dalla finale di Wembley dello scorso 11 luglio, quella che ha assegnato i Campionati Europei all’Italia di Roberto Mancini gli inglesi ancora rosicano. Ecco cosa hanno fatto all’Ambasciatore italiano a Londra Alessandro Motta.
Football is coming Home, il calcio torna a casa, hanno ripetuto per mesi, come un mantra, i tifosi inglesi di calcio convinti, come non mai, che la finale di Wembley dell’11 luglio 2021 sarebbe stata l’occasione giusta per colmare un vuoto cosmico. Un vuoto rappresentato dall’incapacità degli “inventori del calcio” di vincere un trofeo con la propria Nazionale. E’ accaduto solo una volta nel 1966 e non è accaduto mai più.
Quello che è successo alle 23.54 di domenica 11 luglio 2021, pur essendo ancora cronaca, è di fatto già storia. Saka tira il rigore decisivo, Donnarumma para e l’Italia è Campione. Scatta il Wembleyazo, il più grande dramma sportivo inglese. Un dramma che sarà duro da digerire e che ha scatenato reazioni folli e scomposte.
—>>> Leggi anche Italia-Inghilterra 1-1, l’Europa si tinge d’azzurro dopo i rigori: Tabellino e Highlights
Si va dalla petizione per chiedere di rigiocare la partita, passando per il boicottaggio dei ristoranti italiani fino ad arrivare alla messe di lettere che giungono da settimane sul tavolo di Alessandro Motta l’Ambasciatore italiano a Londra.
Euro 2020, gli inglesi rosicano ancora
E’ lo stesso diplomatico italiano a darne conto postando sul proprio account twitter una delle più divertenti
“#FairPlay is a worldwide understood concept, which found its origins in modern sport in Great Britain…” 🤣#Euro2020 pic.twitter.com/2Eg2OZQCtt
— Alessandro Motta (@MottaIT) July 29, 2021
Già l’approccio è di quelli simpatici “Fottutti e sporchi bastardi, quella partita è stata truccata” per non parlare delle accuse di violenza, inganno ed intimidazione. “Voi stronzi – prosegue la simpatica missiva – non sapete fare un gioco corretto, non sapete nemmeno il significato di questa parola”. La lettera si chiude con una serie di “complimenti” ai quali Motta replica con humor decisamente inglese “Il fairplay britannico è conosciuto in tutto il mondo”.
Danno e beffa per i sudditi di sua Maestà che dopo aver dimostrato di non saper vincere sul campo hanno evidenziato anche l’incapacità di saper perdere.