Marcell Jacobs entra nella storia dell’atletica medaglia d’oro nei 100 metri non ” una ” gara di velocità, ma ” la ” gara di velocità. Anche per lui, come per Tamberi, per trovare un’impresa simile occorre tornare indietro di quarantuno anni quando l’indimenticabile Pietro Mennea vince la gara di velocità dei 200 metri, sempre alle Olimpiadi di Mosca. Jacobs dopo aver abbattuto il record europeo con 9”84 nella semifinale, l’azzurro nella finalissima al centro di una prestazione incredibile: 9”80. Oro. Secondo classificato Kerley (9”84), terzo De Grasse (9”89). Adesso è lui l’uomo più veloce del mondo.
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Due prestazioni mostruose in questa Olimpiade pazzesca per i colori azzurri. Sembra quasi che l’onda lunga del Campionato Europeo di calcio, che ha visto il trionfo della nazionale di Roberto Mancini, abbia raggiunto il villaggio olimpico giapponese ed abbia offerto ulteriori stimoli agli atleti italiani. Queste Olimpiadi si stanno tingendo sempre più di azzurro e di certo ancora non è finita. Altri atleti, in discipline diverse, sono pronti a sferrare l’attacco decisivo alle medaglie.
Fantastici Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs, fantastici loro, le loro imprese, le emozioni che ci hanno fatto vivere, fantastico come il messaggio che queste vittorie ci inviano. Anche loro meriterebbero caroselli di auto nelle strade per omaggiare le loro vittorie. Questi atleti meritano di essere ricordati sempre, non soltanto quando vincono le Olimpiadi. Sempre.