Daisy Osakue ha ottenuto uno straordinario a Tokyo ma la sua carriera è stata messa in discussione da una brutta aggressione
La lanciatrice del disco Daisy Osakue nella gara delle qualificazioni alle Olimpiadi di Tokyo al secondo tentativo ha eguagliato il record italiano lanciando a 63.66 metri, risultato che apparteneva ad Agnese Maffeis nel 1986, la sua allenatrice.
L’atleta piemontese, medaglia d’oro nel lancio del disco in occasione delle Universiadi di Napoli del 2019, ha migliorato di quasi due metri quel risultato personale. Con i numeri di oggi si è così qualificata per la finale, dopo l’ultima impresa raggiunta da parte di un’italiana a Barcellona nel 1992. La gara che vale la medaglia d’oro è in programma domenica 2 agosto alle ore 13 italiane.
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Daisy Osakue, la carriera e quel grave episodio
Prima di focalizzarsi sulle discipline di discobola e pesista aveva cominciato la carriera nell’atletica leggera come ostacolista. La giovane classe 1996 ha origini nigeriane e in mancanza della cittadinanza italiana (ottenuta nel 2014) nel 2013 ha dovuto rinunciare alla partecipazione della Nazionale allievi. Proprio in quell’anno stava ottenendo grandi risultati con il lancio.
L’agonismo l’atleta ce l’ha nel sangue essendo figlia di sportivi. Il padre, infatti, era un judoka mentre la mamma una giocatrice di pallamano. Cresciuta tra sport e i sacrifici che ne comporta, la Osakue si è fatta notare fin da bambina poi nel 2017 c’è stato l’esordio con la Nazionale e ha ottenuto grandi risultati negli Europei a squadra, guadagnando la settima miglior posizione italiana.
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La sua carriera è stata messa a rischio quando nel luglio del 2018 rimase vittima di una vergognosa aggressione subita a Moncalieri. Era la sera del 29 luglio e mentre tornava a casa da un auto di passaggio partì un lancio di uova che la colpirono in volto. Riportò alcune lesioni alla cornea e fu necessario un intervento d’urgenza. Ma lei che sa come si saltano gli ostacoli, vinse anche questa gara e ora è in corsa per la gloria.