La musica che gira intorno, Fiorella Mannoia e Ivano Fossati hanno raccontato la storia del brano che ha fatto la storia della musica.
La canzone è il pezzo d’apertura dell’album del 1983 “Le città di frontiera”, diventò un singolo di successo, per poi diventare una delle canzoni simbolo di Ivano Fossati.
Durante i suoi concerti ha sempre inserito questa canzone nelle sue scalette, cercando di dare un’esperienza dal vivo sempre più coinvolgente, la canzone venne creata in breve tempo, per poi avere un successo inaspettato.
Il cantante ha sempre portato con sé la canzone, dal punto di vista musicale si riconosce a pieno, mentre il testo lo rispecchia in tutto quello che pensa circa la vita passata.
Infine ha dichiarato di essersi fatto l’idea che la sua canzone sia un ritratto della generazione dei 30enni dell’epoca, questa situazione si può paragonare anche ai 40ennei dei giorni nostri.
Non avevano tante distrazioni o disorientati come i ragazzi attuali, ma durante gli anni di quel pezzo, si è manifestato l’inizio del disorientamento.
La canzone parla della confusione generazionale durante il 1983, quello che condiziona la vita della generazione sono la musica, la politica, il costume e il cambiamento dei tempo.
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La musica che gira intorno, secondo Fiorella Mannoia è una canzone sempre attuale
Fiorella Mannoia cantò la canzone sul piccolo schermo con l’autore Zucchero, ha dichiarato che la canzone è sempre attuale, proprio perché la musica è in tutti noi.
Si presenta come l’unica forma d’arte che ha la peculiarità di rievocare il passato, le canzoni riescono a raccontare la nostra vita, abbiamo una colonna sonora per gli amori appena nati e gli amori appena finiti.
I profumi, le sensazioni, i sapori e le cose più importanti della nostra vita girano tutte intorno a delle canzoni, le quali diventano a loro volta delle colonne sonore intramontabili per i nostri sentimenti e sensazioni.
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La frase centrale della canzone “Saremo noi che abbiamo nella testa un maledetto muro” racconta che la musica a farci girare intorno il mondo, ma è quello che pensiamo ciò che ci spinge ad ergere dei muri mentali con il mondo che ci circonda.
In questo modo è come se ci separassimo dagli altri, non riusciamo ad entrare in empatia con il prossimo, l’indifferenza e la paura ci guidano verso un sentiero oscuro.
Sviluppiamo una sorta di diffidenza verso chi non è a nostra immagine e somiglianza, durante la nostra vita dovremo abbattere molti muri, sia fisici che mentali, è questo che riesce a rendere il brano unico nel suo genere.