La Cina deve fare i conti con un nuovo focolaio: si tratta del “più esteso dopo quello di Wuhan” – come lo hanno definito molti media cinesi. Sono più di 170 persone che negli ultimi dieci giorni sono risultate positive al coronavirus, a causa di un focolaio iniziato nella città di Nanchino.
C’è forte preoccupazione in Cina a causa di un focolaio nato a Nanchino, in provincia di Jiangsu e diffusosi anche in altre parti del Paese. I media cinesi hanno raccontano come il focolaio sia il “più esteso” dopo quello che colpì Wuhan nel 2020. I casi sono arrivati fino alla capitale Pechino e le autorità hanno già avviato le prime procedure nel tentativo di frenare la diffusione e circoscrivere i casi. L’annuncio del focolaio è stata emessa dal Global Times, quotidiano sotto l’influenza del Partito comunista cinese. Non sappiamo ancora se i contagiati fossero vaccinati o meno.
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Intanto il quotidiano fa sapere che il focolaio si è esteso in cinque provincie diverse, colpendo dieci città. Lo stesso Global Times spiega come la paura di una nuova rinascita della pandemia in Cina sia preponderante in questo momento. Il primo caso fu rilevato il 20 luglio nell’aeroporto di Nanchino e proprio gli spostamenti hanno consentito al virus di diffondersi e di raggiungere anche le provincie di Liaoning, Anhui, Sichuan e Guangdong. Proprio l’aeroporto è stato al centro di una forte critica da parte della Commissione centrale, organo di controllo del governo.
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Le autorità hanno già sospeso tutti i voli fino all’11 agosto e hanno dato il via ad uno screening di massa nelle città che dovrebbe riguardare più di 9 milioni di cittadini – applicando inoltre misure stringenti per l’ingresso e l’uscita nelle città colpite dal focolaio. Inoltre alcune attività dei mezzi pubblici sono state sospese e i tassisti non potranno superare i confini di Nanchino, con il timore che ad innescare il nuovo focolaio sia stata la variante Delta.