Una Rosa Blu: la delusione di Michele Zarrillo a Sanremo e il successo eclatante della canzone dopo ben 15 anni
Sanremo è Sanremo, recitava uno slogan pippobaudesco durante l’epoca d’oro del Festival e del suo più famoso conduttore. Sanremo è Sanremo anche per alcune clamorose bocciature che ancora oggi gridano vendetta. A partire da quel lontano 1967 che decretò l’eliminazione dalla gara della canzone di Luigi Tenco “Ciao amore ciao” per premiare la canzone di Orietta Berti “Io, tu e le rose”.
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Ma tanti cantanti hanno attraversato le forche caudine dei giudizi sanremesi e di alcuni di questi si occuperà Techetechete in onda stasera su Rai 1. Tra i tanti troviamo anche Michele Zarrillo. Siamo nel 1982 e la canzone presentata dal cantautore romano ha per titolo “Una rosa blu”. La canzone passò senza lasciare traccia nel pubblico. Ma come accade spesso in questi casi, il tempo è galantuomo e dopo ben 15 anni, nel 1997, fu ripubblicato ed ottenne un grande successo, come l’album che lo conteneva “L’amore vuole amore”.
Il 1982 fu il Sanremo di Riccardo Fogli che vinse la kermesse canora interpretando “Storie di tutti i giorni”, di Al Bano e Romina Power che si classificarono secondi con “Felicità”, ma fu anche il Festival di Vasco Rossi con una delle sue canzoni simbolo. “Vado al massimo”. Tante storie che ci ricordano come Sanremo abbia sbagliato clamorosamente i giudizi su alcune canzoni e su qualche cantante, ma non sia mai riuscito ad impedire, a nessuna delle due componenti fondamentali della gara, di arrivare al successo. In alcuni casi addirittura ad un successo “clamoroso”.
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Michele Zarrillo ha proseguito la sua carriera scrivendo altre canzoni di successo. In tanti anni di carriera la sua indole romantica ha raccolto molti consensi. Quell’eliminazione così bruciante e scioccante durante il Festival datato 1982 è stata come una scarica di adrenalina che gli ha dato la spinta per ripartire. Più bravo di prima.