Si sblocca una della questioni più complesse della campagna per il vaccino contro il Covid-19, la somministrazione della seconda dose nei luoghi di vacanza. Ecco le regole nelle Regioni
All’alba di domenica 25 luglio 2021 sono 64.933.226 le dosi di vaccino somministrate in Italia. In questo contesto 29.820.109 persone hanno completato il ciclo. In pratica il 55% degli italiani è coperto. Più della metà della popolazione. Un dato importante che, con la diffusione delle varie varianti, assume ancora più valore.
Ma non basta. L’immunità di gregge è ancora lontana da venire e soprattutto si registra un rallentamento negli under 30 fattore che in queste settimane ha determinato una recrudescenza dei contagi.
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Per ovviare a tutto questo si è sbloccata, in questi giorni, una della questioni più annose: la possibilità di ricevere la seconda dose del vaccino sul luogo della vacanza.
A fare da apripista è stata la Lombardia dove, dal 16 luglio, è attivo uno specifico servizio per tutti i turisti che trascorrono almeno 15 giorni di ferie nel territorio governato da Attilio Fontana.
Il meccanismo è semplice è sufficiente collegarsi al sito dell’Ente e seguire la procedura online. Le richieste predittive sono quelle relative alla data e al luogo della prima dose e al luogo e al tempistica di permanenza. Brevissimi i tempi di attesa, 24-48 ore. Sullo stesso modello si sono mosse la Regione Lazio e la Regione Umbria che hanno creato sul proprio sito dedicato alla campagna vaccinale un modulo specifico.
Molto interessante anche l’azione svolta dalla Regione Piemonte dalla Regione Liguria che, sfruttando la contiguità territoriale, hanno realizzato un meccanismo di scambio di dati per somministrare la seconda dose ai piemontesi che si recano al mare, e viceversa. In questo caso è necessario sostare almeno 14 giorni.
Molto avanti nel meccanismo anche la Valle d’Aosta che, però, ha aperto alla seconda dose in vacanza solo a chi si ferma per più di trenta giorni nella vallée. Regole a geometria variabile nel resto del territorio nazionale. Si va dai 21 giorni di permanenza per accedere al meccanismo per Puglia, Abruzzo e Trentino Alto Adige all’assenza di vincolo temporale come nel caso delle Marche dove è sufficiente recarsi nei numerosi hub vaccinali sparsi sul territorio.
Sul meccanismo messo in atto dalla regione adriatica sembrano orientarsi anche Sicilia e Calabria anche se, al momento, non ci sono indicazioni ufficiali. Ferme, in attesa di un protocollo nazionale specifico, Sardegna ed Emilia Romagna. Il Veneto, dovrebbe partire il 1 agosto mentre la Campania, che secondo quanto afferma il presidente De Luca ha “carenza di dosi per i propri cittadini”, non sembra orientata a vaccinare i turisti che lo richiedono. Una carenza che sembra affliggere anche Molise, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Toscana.
Il consiglio che noi della redazione di Cronaka 12 ci sentiamo di fornire è quello di verificare regione per regione le regole indicate. Regole che peraltro in base alla disponibilità dei vaccini potrebbe variare in corso d’opera.
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