I soggetti guariti dal Covid devono ricevere due dosi di vaccino o ne è sufficiente una sola? E quali sarebbero le tempistiche? A togliere i dubbi è il ministero della Salute.
Mentre la campagna vaccinale anti Covid prosegue ormai a rilento in tutta Italia, dato l’elevato numero di dubbiosi e no vax, chi nei mesi scorsi ha contratto l’infezione ed è guarito continua a chiedersi se sia necessario ricorrere subito al vaccino o se invece gli anticorpi sviluppati siano in grado di proteggere da un nuovo ulteriore contagio. La risposta definitiva arriva dal ministero della Salute, che nelle ultime ore ha pubblicato una circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza, aggiornando le indicazioni sulla vaccinazione dei soggetti guariti.
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Covid, unica dose di vaccino per i guariti: l’annuncio del ministero della Salute
Il vaccino anti Covid deve essere somministrato anche ai guariti, ma seguendo un piano differente rispetto a chi non ha mai contratto l’infezione o chi è immunodepresso. La circolare del ministero della Salute precisa infatti che “è possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SarsCoV-2/Covid-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica), purché la vaccinazione venga eseguita preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa e comunque non oltre 12 mesi dalla guarigione”.
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Dunque è sufficiente ricevere una sola dose entro un anno dalla comprovata guarigione. Come spiegato dal ministero della Salute, trascorso il nuovo limite dei dodici mesi occorre sottoporsi al ciclo vaccinale completo di due dosi. La circolare chiarisce anche che ai fini del processo decisionale vaccinale non è raccomandata l’esecuzione di test sierologici per individuare la propria risposta anticorpale. L’indicazione è arrivata direttamente dall’Oms.