Ecco tutto quello che c’è da sapere, biografia e carriera, su Valentina Caruso, la nuova stella di Sky Sport
In questo periodo i cui i calciatori, a eccezione di quelli in vacanza dopo le fatiche di Euro 2020, sudano e sbuffano nei ritiri per preparare la prossima stagione, al via nel week end del 21-22 agosto con la prima giornata del campionato di Serie A, l’attenzione degli appassionati è tutta concentrata sul calciomercato che però fino ad ora non ha regalato clamorosi colpi; ragion per la quale, in assenza dell’arrivo di un grande nome in grado di accendere di entusiasmo una piazza calcistica, in questo breve lasso di tempo in cui, evento rarissimo, non vi sono partite, tranne quelle contro formazioni dilettantistiche che lasciano il tempo che trovano, salgono alla ribalta dei media le giornaliste sportive.
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No, per una volta non stiamo parlando di Diletta Leotta bensì di Valentina Caruso, uno dei volti nuovi di Sky, che sta scalando in fretta le vette della popolarità sia per la sua indiscutibile bellezza che per la sua competenza tecnica, dovuta al suo passato da calciatrice: ha, infatti, militato nel Flumini Quartu e, siccome i settori giovanili erano misti in quanto non c’erano squadre femminili, ha giocato solo con maschi.
Valentina Caruso, dalle telecamere di Videolina a nuova stella di Sky Sport
Valentina è laureata in Lettere con indirizzo in Archeologia: una passione per l’antichità che da adolescente ha nutrito un altro grande suo interesse: “Per quanto riguarda la recitazione, nasce tutto dalla passione per l’antichità. Quando ero ragazzina a scuola, avevo una professoressa molto sensibile al teatro greco, oltre che romano: da lì ho iniziato ad appassionarmi e ho pensato di fare teatro”. I primi passi nel mondo del giornalismo televisivo li ha mossi nelle emittenti sarde come Videolina e Tele Costa Smeralda per poi spiccare il volo verso “Quelli che il calcio” di Simona Ventura e Sky Sport ma, con ha rivendicato con orgoglio nell’intervista rilasciata a rumours.it, “non mi sono mai avvalsa di una protezione da parte di qualcuno, di una raccomandazione. Non ho mai chiesto aiuto a nessuno, ho fatto tutto con i miei unici sforzi e sacrifici”.
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L’amore per il calcio le è stato trasmesso dalla madre, tifosissima del Cagliari, e dai suoi fratelli gemelli, di 2 anni e mezzo più grandi di lei. Una passione che l’ha spinta a tesserarsi per la squadra del suo quartiere: “A quell’età ero un maschiaccio, giocavo a calcio o con le macchinine telecomandate. Magari altre mamme storcevano il naso nel vedere una bambina giocare a calcio in mezzo ai maschi ma i miei genitori mi hanno sempre lasciato fare, erano contenti e hanno fatto bene perché poi quella passione è diventata anche una professione per me”.