Dodi Battaglia, mancano solo 2 settimane alla celebrazione dei 55 anni del gruppo, l’ex chitarrista fa il punto della situazione dopo la pubblicazione del primo album d’inediti.
Il chitarrista ha dichiarato che nel momento in cui si ha più di mezzo secolo di carriera, l’unico scoglio da superare è il passato che la sua figura di porta alle spalle.
Con 80 milioni di dischi venduti e 70.000 ore di spettacolo, i Pooh hanno totalizzato un vero e proprio traguardo insormontabile. Dal titolo del disco di evincono le intenzioni e su cosa è ispirata la loro musica.
Il chitarrista aveva pensato di intitolare il suo album “Una storia al presente” ma con il passare del tempo ha capito che “Inno alla musica” era il titolo perfetto perché riesce a contenere tutto quello che fa durante il suo mestiere.
Il titolo lo ha avvicinato ad una delle icone rock più importanti come Jimi Hendrix, il quale dopo aver suonato la chitarra nei suoi concerti, dava fuoco al palco come se fosse l’ultimo atto di passione verso la musica.
Tutto questo accadde per la prima volta a Finsbury Park a Londra esattamente il 31 Marzo del 1967.
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Dodi Battaglia, la Fender gli ha dedicato una signature serie, la “Dodicaster”
Nel 2008 la chitarra di Jimi Hendrix fu venduta per 500.000 dollari, il chitarrista ha dichiarato che mai avrebbe dato fuoco ad uno dei suoi 60 pezzi da collezione.
Vederla ardere è stato qualcosa di dispiacevole perché il chitarrista avrebbe tenuto la chitarra per sé preservando il pezzo di storia non vendendola per tenerla tutta per sé.
Dal 1971 sino ai giorni nostri, il chitarrista ha contribuito a rendere il mondo della Stratocaster ancora più magico. La fender infatti gli ha dedicato una serie, la “Dodicaster”, lo stesso è stato fatto per artisti del calibro di Jimi Hendrix, David Gilmour, Jeff Beck, Buddy Guy, Eric Clapton, Richie Blackmore, Steve Ray Vaughan e pochi altri.
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Il testo del brano “Una storia al presente” è dedicato all’amico Stefano D’orazio, infatti il testo evocava l’immagine di una coppia che si abbracciava dinanzi alla finestra.
Nel giorno dell’addio il chitarrista decise di cambiare la canzone e alcune strofe in “guarda là fuori la gente che c’è”.