Il vaccino Johnson & Johnson può comportare il rischio di una rara patologia neurologica nota come sindrome di Guillain-Barré: l’allarme arriva dagli Usa, con la Fda che intende allegare l’avvertimento nei fogli illustrativi del farmaco.
I vaccini anti Covid a vettore virale continuano a restare nell’occhio del ciclone. Questa volta il nuovo allarme non riguarda AstraZeneca, ma il siero monodose di Johnson & Johnson. La Food and Drug Administration, l’ente regolatorio statunitense dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha emesso un avviso su un possibile legame tra il vaccino Janssen, questo il nome tecnico, e una rara sindrome neurologica nota come sindrome di Guillain-Barré.
A renderlo noto è il New York Times, citando diverse fonti a conoscenza del dossier. Ad oggi sarebbero stati identificati circa cento casi, prevalentemente soggetti maschi dai 50 anni in su. Tra questi, si sarebbe registrato solo un decesso mentre le altre persone si sarebbero riprese. Come AstraZeneca, anche Johnson & Johnson era già stato correlato a rari casi di trombosi e coaguli di sangue.
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Vaccino Johnson & Johnson, rischio sindrome di Guillain-Barré: il piano della Fda
La sindrome di Guillain-Barré è una polineuropatia infiammatoria acuta caratterizzata da debolezza muscolare e lieve perdita della sensibilità distale, che può manifestarsi con una paralisi progressiva degli arti, dalle gambe alle braccia. Sulla base dei dati raccolti sulla patologica neurologica emersa negli Stati Uniti dopo la somministrazione del vaccino Janssen, la Fda intende includere il nuovo avviso di allerta nei fogli informativi del farmaco.
Il rischio di contrarre la rara sindrome sarebbe dalle tre alle cinque volte più alto tra i vaccinati con Johnson & Johnson rispetto alla popolazione generale americana. Il siero anti Covid della casa farmaceutica Usa resterà comunque a disposizione in quanto, secondo l’agenzia statunitense, i benefici nella prevenzione di malattie gravi o morte per Covid-19 continuano a superare i rischi. I casi di sindrome di Guillain-Barré registrati ad oggi sono stati segnalati nella maggior parte a distanza di due-tre settimane dalla vaccinazione.
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Il siero Janssen è attualmente somministrato anche nell’Unione Europea e per questo motivo anche l’Ema, l’agenzia europea per la valutazione dei farmaci, potrebbe presto associarsi alla Fda. Nel frattempo Johnson & Johnson ha fatto sapere di essere in contatto con la Food and Drug Administration per continuare a monitorare la situazione. Ad oggi negli Stati Uniti quasi 13 milioni di persone hanno ricevuto tale siero, ma circa il 90% della popolazione americana è stata vaccinata con Pfizer e Moderna, entrambi a base mRna.