Raffaella Carrà, l’ultima donazione prima della morte. Un gesto che ne testimonia, qualora ve ne fosse stato ancora bisogno, la grande statura umana dell’artista appena scomparsa
Noi italiani siamo un popolo che si divide molto spesso, su molte cose. Fin da quando il popolo fu chiamato a scegliere tra Monarchia o Repubblica, la vittoria di quest’ultima arrivò sul filo di lana. Ci piace spaccarci in due, dividere il mondo in bianco e nero, con poche tonalità alternative. Vi sono, però, delle situazioni o, come in questo caso, dei personaggi che sono extra, che sono fuori dall’ordinario, appunto perché straordinari, capaci cioè soltanto di unire, mai dividere. Personaggi come Raffaella Carrà.
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In questi giorni, successivi alla sua scomparsa, tante storie vengono fuori, tanti aneddoti, tanti racconti da parte di chi, personaggi famosi o meno, hanno avuto il piacere e la fortuna di conoscerla. Si viene a conoscere una Raffaella Carrà privata, sempre pronta a dare una mano, un aiuto concreto a chi questo aiuto chiedeva a bassa voce. Lo faceva con la discrezione che attiene soltanto ai grandi. Le sue offerte, generose e continue, hanno dato conforto a tante persone, nell’arco di tanti anni.
Oggi, a farci conoscere ancora meglio questo splendido spaccato del carattere della grande artista bolognese, vi sono le parole di Roberto Cerulli, governatore della Confraternita di Misericordia e testimone di un episodio accaduto proprio durante gli ultimi giorni di vita della Carrà. “Arriviamo a qualche settimane fa, a Roma, dal suo notaio. Mi chiamò qualche giorno prima ‘Roberto, sono Raffaella ho pensato una cosa: vorrei donarvi un mio immobile che ho a Porto S. Stefano. Potrete farci le vostre attività…”, queste le commosse parole di Cerulli ricordando l’episodio risalente soltanto a poche settimane prima della scomparsa della Carrà.
Un regalo splendido. Un immobile di 160 metri quadri, di grande valore. Ma quella felicità da parte del governatore della Confraternita di Misericordia era come frenata da qualcosa, da qualche particolare. Raffaella Carrà, racconta Roberto Cerulli, aveva sempre la mascherina e dei grandi occhiali scuri. Come se volesse nascondere qualcosa. Anche al momento della foto ricordo, Raffaella Carrà si stava quasi per tirare indietro e quando il governatore le chiese l’autorizzazione per un comunicato riguardante la sua donazione, la Carrà rispose: “No Roberto, non è il momento…”.
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Ora, per governatore della Confraternita di Misericordia Roberto Cerulli, il momento è arrivato. Il momento di ringraziarla pubblicamente anche di tutto il bene che ha fatto in silenzio, con la massima discrezione, sempre con una mascherina ed occhiali scuri addosso, per non farlo sapere a nessuno. Raffaella Carrà l’ultima donazione, un ultimo tuo atto d’amore. Anche per questo, grazie Raffaella.
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