Risalgono i contagi, ma ancora nessun impatto sugli ospedali, la maggior parte sono soggetti non immunizzati al Covid-19.
L’Istituto Superiore della Sanità (ISS) riporta i dati raccolti in merito ai nuovi contagiati di Covid-19, e afferma che la maggior parte dei soggetti segnalati in Italia nelle ultime due settimane non hanno ricevuto nessuna dose del vaccino SARS-CoV-2, oppure non sono passati 14 giorni, ovvero il tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa.
Ad essere i più colpiti sono sempre i più anziani, infatti il 35% dei contagiati è nella fascia d’età maggiore di 80 anni. Il 78% dei ricoveri in terapia intensiva e il 70% dei decessi sono avvenuti in persone che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino e che sono attualmente meno del 10% della popolazione in questa fascia d’età. L’aumento dei contagi Covid nelle ultime settimane però non ha impattato sugli ospedali anche se fra mancate forniture ed esitazione vaccinale, in tre settimane sono dimezzate le prime somministrazioni.
A rischio variante Delta sono gli over 60, che in Italia sono quasi 6 milioni, mentre coloro che non sono immunizzati sono 2,3 milioni, sono giudicati dal presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che ha lo scopo di promuovere e realizzare attività di formazione e ricerca in ambito sanitario, “ancora più pericolosi della variante Delta”. Complessivamente, dall’inizio del processo di analisi, i pazienti per cui è stata identificata la variante Delta sono 522, pari al 3% di tutti i casi sottoposti sino ad ora a genotipizzazione.
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Le vaccinazioni rispetto al Piano vaccinale rallentano, le dosi ancora da consegnare son circa 20,9 milioni di dosi, e farà terminare il secondo trimestre con oltre 13,6 milioni di dosi in meno. Per quanto riguarda la copertura delle categorie ritenute “fragili”, l’86,7% ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con alcune differenze regionali: se Puglia, Umbria e Lazio hanno superato il 90%, la Sicilia si ferma al 76,2%.
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