Appuntamento con la storia per Matteo Berrettini: ecco come è andata la finale di Wimbledon contro Novak Djokovic.
Il grande giorno è arrivato: oggi pomeriggio alle 15 per la prima volta un italiano ha disputato la finale del torneo di tennis più importante e antico al mondo, ovvero quello di Wimbledon. Si tratta di Matteo Berrettini, il numero 9 al mondo, che quest’anno ha fatto dei numeri che hanno soltanto i primi tre al mondo. Contro c’era il marziano, il numero uno al mondo non solo attuale, ma probabilmente di tutti i tempi, Novak Djokovic.
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I due si erano affrontati già nei quarti del Roland Garros e in quell’occasione la spuntò il serbo, anche se comunque il 25enne romano dimostrò di potersela battere con chiunque. Quella di oggi era dunque una sorta di rivincita – e che rivincita visto il palcoscenico – per l’azzurro, chiamato a dimostrare di poter davvero battere il più forte al mondo nel torneo più importante al mondo.
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Com’è andata tra Berrettini e Djokovic: battaglia d’altri tempi
Va precisato che i numeri di Matteo Berrettini fanno già invidia a tanti altri campioni del passato: se Nicola Pietrangeli è comunque inarrivabile, il tennista romano ha già eguagliato il record di due semifinali disputate di Corrado Barazzutti. Inoltre dopo Giorgio De Stefani nel lontano 1932, Nicola Pietrangeli che ci è arrivato quattro volte, vincendo due, e Adriano Panatta che nel 1976 vinse al Roland Garros, il 25enne romano è il quarto italiano ad agguantare la finale di un torneo del Grande Slam.
I numeri della sfida odierna sono da battaglia di altri tempi: serve il tiebreak e un’ora e 12 di gioco per decidere infatti il primo set, che viene conquistato per sette a quattro dall’azzurro. Matteo Berrettini, insomma, parte davvero alla grandissima. Ma dall’altra parte c’è un tennista immenso che si chiama Novak Djokovic. E Nole ci tiene a ricordarglielo al nostro Berrettini: ci mette infatti più o meno lo stesso tempo e le stesse modalità per chiudere il secondo e terzo set per sei a quattro. 43 minuti dura il secondo set, cinque minuti il più il terzo set.
Male all’inizio del secondo set Berrettini, che subisce due break, ma ne recupera uno. Va un po’ meglio nel terzo set, anche se ancora una volta l’azzurro si divora due palle break che avrebbero segnato la svolta. Al settimo game del quarto set, Novak Djokovic piazza un altro break, che a quel punto significa servire per il 5-3. Nel nono game, il serbo si prende tre palle match sul servizio dell’avversario, la prima sul 30-40, quindi ai vantaggi altre due. La seconda la trasforma. Finisce tre a uno. Peccato per Berrettini, ma Nole è ancora troppo forte, così dopo Australian Open e Roland Garros oggi si prende anche Wimbledon.