Isabella Noventa, purtroppo si rivela essere un nome senza un corpo, infatti dal 2016 non si sono più avute tracce della segretaria 55enne, la quale uscì con il suo ex compagno per una pizza.
Il caso della donna è uno dei più misteriosi e violenti della storia italiana, questo ha reso il caso prettamente a sé stante, proprio per la malvagia e per il modo in cui l’omicidio ha coinvolto 3 persone che sono state in grado di far scomparire il suo cadavere nel nulla.
Dietro la sua morte si cela un triangolo amoroso fatto di passione e sentimento nati tra la vittima e Freddy Sorgato, di due a causa di una relazione difficile, hanno avuto degli alti e bassi proprio per gli episodi di gelosia di Freddy.
Da qualche mese l’uomo stava frequentando la tabaccaia Manuela Cacco, la quale era perdutamente innamorata dell’uomo. Ad un certo punto tra il 2015 e il 2016 la vittima si stancherà di Freddy, continueranno a frequentarsi ma nonostante la presenza di Manuela e il rancore di Debora la sorella di Freddy, l’uomo continuava ad essere ossessionato dalla donna.
Ad un certo punto i 3 decideranno di creare un piano mirato ad eliminare la donna, la vittima era diventata un problema per il trio, soprattutto per Manuela e Debora.
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Isabella Noventa, dalla gelosia di Freddy, Debora e Manuela sino all’omicidio premeditato
Freddy Sorgato da sempre ha amato la bella vita, lavorando in una compagnia petrolifera ha sempre truffato l’azienda rivenendo il petrolio trasportato facendo una cresta che si aggirava intorno agli 800.000 euro.
Questo gli permetteva di soddisfare i suoi vizi esaudendo tutto quello che gli passava per la testa, tra i suoi hobby c’era il ballo, la vittima e la villa di Via Sabbioni in cui viveva.
Proprio la sera della scomparsa, l’uomo passerà l’intera serata con la vittima in pizzeria, inventerà di avere un malessere, convincendo la donna ad accompagnarlo nella sua villa, per poi attuare il folle piano.
Debora Sorgato è definita la “vedova nera” di tutta la vicenda, infatti il suo passato è pieno di compagni e mariti che scompaiono con morti improvvise, tutti vengono a mancare proprio dopo aver ceduto alla donna i loro averi.
Il primo è stato Giuseppe Berto, il quale morì nel 2001 dopo aver lasciato un foglio scritto dove cede all’ex moglie tutti i suoi averi, subito dopo ci sarà Gianluca Ciurlanti, compagno dal 2001 al 2002, il quale è deceduto in un incidente in moto.
Debora Sorgato otterrà il risarcimento dall’assicurazione e sarà incinta di 3 mesi del loro figlio, il terzo compagno è stato il Maresciallo Giuseppe Verde, il quale verrà coinvolto nel caso della vittima.
Verrà indagato per violazione del segreto d’ufficio proprio quando decide di usare i programmi gestionali dell’Arma dei Carabinieri per scoprire dei pedinamenti nei confronti della compagna.
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Manuela Cacco l’anello debole del trio omicida, era innamorata di Freddy
Manuela era ossessionata da Freddy, per questo motivo vede nella vittima una nemica costante, insieme alla sorella Sorgato pianificherà la morte della donna, ma non parteciperà all’atto dell’omicidio.
Il suo ruolo è quello di depistare le indagini, per poi farsi vedere in centro città, con il piumino bianco della vittima con lo scopo di simulare l’allontanamento della donna. Infatti il fratello della vittima riconoscerà subito che la persona ripresa dalle telecamere non è sua sorella.
Il trio omicida pianifica l’eliminazione della donna circa un mese prima, i messaggi che i tre si scambiano rendono chiaro tutto il quadro omicida della “squadra”.
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I giudici hanno dichiarato i reati d’accusa come omicidio premeditato e soppressione di cadavere, inoltre Manuela Cacco è stata accusata per favoreggiamento.
Freddy cercherà un ultimo depistaggio, dichiarando che la donna morirà in casa sua per colpa di un gioco erotico finito male, i giudici non gli crederanno mai.
Per questo motivo Manuela Cacco è terrorizzata dall’idea di passare diversi anni in carcere, perciò decide di rivelare che Debora ha architettato l’omicidio, per poi diventare l’esecutrice del delitto.
Attualmente Isabella dichiara di essere estranea e innocente dell’omicidio, i giudici hanno condannato i due fratelli Sorgato a 30 di carcere, mentre Manuela Cacco ne ha ricevuti 16.
L’unico tassello mancante sembra essere il corpo della vittima, il quale avrebbe potuto rivelare diverse verità, e forse non verrà mai più ritrovato.