Bomba ad Avellino contro le misure anti-Covid introdotte dal governo guidato da Giuseppe Conte: due arresti, un 51enne e un 28enne
Avellino, appena 52 mila abitanti, sempre più alla ribalta della cronaca nazionale: martedì notte tre persone, tra cui un padre e un figlio, sono state ferite da colpi d’arma da fuoco esplosi nel corso dei festeggiamenti per la vittoria dell’Italia contro la Spagna nella semifinale degli Europei 2020.
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Oggi due persone sono state arrestate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino per aver progettato, costruito e fatto esplodere l’ordigno che nel maggio 2020 fece ingenti danni al Centro per l’Impiego del capoluogo irpino. Un attentato realizzato contro le misure anti-Covid decise dal governo dell’allora Premier Giuseppe Conte.
Avellino, bomba contro misure anti-Covid: 2 arresti. Dovranno rispondere anche dei reati di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico
A finire dietro le sbarre Ubaldo Pelosi, 51 anni, e Carmine Bassetti, 28 anni, nato nel Regno Unito ma residente ad Avellino. Secondo i Ros di Napoli, sono appartenenti alle frange più estreme del movimento “no-mask”: sono rispettivamente l’ingegnere che confezionò e fece deflagrare l’ordigno e l’uomo che guidò la vettura utilizzata per l’attentato; entrambi dovranno rispondere anche dei reati di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.
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Come detto, i due arrestati fanno parte di quel mondo ostile alle restrizioni introdotte, a marzo del 2020 dal governo guidato allora da Giuseppe Conte, in funzione di contrasto alla diffusione del Covid-19, un movimento, per gli inquirenti, spontaneo e popolare che nei social manifestò l’intenzione di querelare “l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri per i reati di attentato contro la Costituzione dello Stato, abuso d’ufficio e violenza privata. La misura restrittiva della libertà personale a carico dei due indagati è scattata anche perché, nonostante anche una perquisizione domiciliare, i due avevano continuato a pianificare attentati dimostrativi.